Cronaca

Mistero sulla morte dell'operaio nel cantiere

Restano molte le ipotesi sulle possibili cause del decesso del 50enne trovato fuori da una casa in ristrutturazione. Attesa per l'autopsia

Foto di repertorio

E' stato aperto un fascicolo sulla morte di Cosimo Blasi, il cinquantenne operaio e originario di Brindisi ma residente all'Elba che ieri è deceduto in un cantiere della zona di Carpani a Portoferraio.

I carabinieri di Portoferraio, dopo aver posto sotto sequestro il cantiere dove è avvenuto il decesso, già da ieri sono a lavoro per ascoltare vari testimoni collegati alla vittima per cercare di ricostruire quanto è accaduto ieri mattina.

Dalle prime informazioni risulta che l'uomo si trovasse a lavorare sul cantiere senza autorizzazione. Risulta inoltre che la ditta incaricata dei lavori nell'immobile avesse cessato l'attività all'interno del cantiere. 

Le indagini stanno anche cercando di accertare a quale titolo e per conto di chi (la ditta, la proprietà o altri) l'uomo fosse presente nel cantiere.

A quanto si apprende dagli inquirenti ieri mattina Blasi avrebbe utilizzato dei macchinari elettrici fra i quali una betoniera, che poi sarebbe stata spostata. 

Sul cantiere ci sarebbero indizi che farebbero pensare anche all'ipotesi di un incidente sul lavoro dovuto ad una scossa elettrica, che, se prodotta da una scarica di 220 volt, non avrebbe lasciato traccia sulla vittima ma avrebbe potuto provocare danni agli organi interni e quindi causare la morte dell'uomo.

Ma rimane aperta anche l'ipotesi di un malore e solo l'autopsia, che a breve dovrebbe essere disposta, potrà chiarire la causa della morte dell'uomo.

Al momento comunque nessuna ipotesi è esclusa e le indagini stanno cercando di verificare le varie possibilità.