Palazzo delle Esposizioni gremito per l'attesa consegna alla città di Empoli della Medaglia d'oro al merito civile, per il valoroso comportamento tenuto dalla popolazione durante la Resistenza.
La medaglia è stata appuntata al gonfalone dal responsabile del Viminale, Marco Minniti.
“La collettività locale - questa la motivazione declamata dal ministro -, distintasi per la fiera opposizione al regime, subiva, con eroico coraggio, soprusi, violenze e devastazioni nelle sedi dei sindacati, nelle case del popolo e nelle cooperative. Dopo l’armistizio partecipava, con la formazione di gruppi partigiani, alla guerra di Liberazione, subendo pesanti bombardamenti e feroci rappresaglie, sopportando altresì la perdita di numerose vite umane e l’invio al confino politico di centinaia di concittadini. Luminoso esempio di incrollabile fermezza ed amor patrio, sorretti da una profonda fede nei più nobili ideali di libertà e democrazia. 1943-1944”.
"Difficile davvero descrivere l'emozione di questa mattina - ha commentato la prima cittadina Brenda Barnini -. A Empoli oggi è arrivata la primavera, quella bella. Fatta di libertà e democrazia, di storia e dei nostri eroi: partigiani, volontari della guerra di Liberazione, ex deportati. Dopo 70 anni dal vostro sacrificio finalmente il nostro Gonfalone è stato insignito con la medaglia d'oro al merito civile. Grazie al Presidente della Repubblica, al Ministro Marco Minniti per essere venuto a consegnarla, grazie a Dario Parrini e Luca Lotti per aver sostenuto la richiesta dell'amministrazione. Questa giornata la ricorderemo e la racconteremo per trasmettere ancora il testimone della memoria".
Il sindaco ha fornito anche dei numeri che ben evidenziano il sacrificio ‘concesso’ da Empoli per la Liberazione: "Sono davvero numeri impressionanti quelli dei nostri concittadini: quasi 300 sentenziati dal Tribunale Speciale condannati a 777 anni di carcere e 365 anni di confino, 56 deportati nei campi di sterminio nazisti e 116 in totale con i Comuni di Vinci, Capraia e Limite, Montelupo, Cerreto Guidi e Fucecchio, 510 volontari partiti il 12 febbraio del 1945 per la Guerra di Liberazione, 29 civili fucilati per rappresaglia in Piazza Ferrucci, 148 morti per le incursioni aree".