Cronaca

Morte di Sara, l'inchiesta verso l'archiviazione

L'ha chiesta la pm Falcone che indagava contro ignoti per omicidio volontario. Va avanti quella per omicidio stradale nei confronti di un camionista

Sara Scimmi

Sara Scimmi, 19 anni, fu trovata morta il 9 settembre 2017 lungo la Sr 429, dopo che aveva trascorso la notte in discoteca. Dopo accurate indagini per quella morte è stato indagato un camionista di 49 anni, residente in provincia di Pisa, per omicidio stradale e omissione di soccorso. Ma nello stesso tempo era stata avviata un'altra indagine, contro ignoti, per omicidio volontario: l'ipotesi, sostenuta fortemente anche dalla famiglia di Sara, era che qualcuno l'avesse gettata lungo la strada da un'auto in corsa o che comunque fosse finita lì non volontariamente ma a seguito di un'aggressione.

Ebbene, ieri la pm Alessandra Falcone ha chiesto al gip l'archiviazione di questo secondo filone d'inchiesta.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Sara sarebbe uscita dalla discoteca incamminandosi da sola verso casa lungo la 429. Alle 3,24, dopo 7 minuti di camminata, si sarebbe accasciata a terra perché ubriaca (il tasso alcolemico rilevato con i test tossicologici è stato di 1,74 grammi per litro), quindi sarebbe sopraggiunto il Tir guidato dal 49enne che, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe viaggiato a una velocità superiore a quella consentita e, dopo una frenata e l'impatto mortale, avrebbe proseguito.Ogni ferita rinvenuta sul corpo di Sara sarebbe compatibile con l'investimento del mezzo pesante. 

La ricostruzione fatta si basa su più elementi: gli esami autoptici, le testimonianze di alcuni ragazzi che si trovavano fuori e dentro la discoteca, le immagini riprese dalle telecamere della stazione di servizio che si trova ad alcuni metri dal luogo dell'investimento. 

Ci sarebbe anche una testimone che, transitata in auto lungo la 429 ad un orario compatibile con l'incidente, ha raccontato di aver sterzato per evitare Sara che camminava in mezzo alla carreggiata. 

La sorella di Sara, Giulia, ha commentato questa richiesta di archiviazione con parole dense di rabbia e indignazione, restando convinta che qualcosa di drammatico sia avvenuto prima dell'investimento da parte del Tir. La procura, ha scritto, "ha ucciso Sara un'altra volta! Ha ucciso noi un'altra volta!"

L'accusa che Giulia rivolge alla procura è che non abbia svolto tutti gli accertamenti del caso e, di conseguenza, valuterà con i propri legali se presentare, entro trenta giorni, la richiesta per la riapertura del caso.