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L'epatite avanza, Toscana fra le regioni più colpite

L'Istituto superiore di sanità ha diffuso i dati di monitoraggio 2024. Casi in aumento, numero di segnalazioni alto per ogni ceppo del virus

Aumentano i casi di epatite virale e la Toscana è fra le regioni più colpite per ogni ceppo del virus monitorato fra A, B, C ed E: il dato arriva dal report diffuso oggi dall'Istituto superiore di sanità e in cui vengono messi a fuoco i dati relativi alle segnalazioni di contagio giunte all'Iss nel 2024.

I risultati del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute (Seieva) prende in esame anche le fonti del rischio contagio e i profili delle persone a rischio di contrarre il virus epatico, differenti a seconda del ceppo considerato.

Quanto all'epatite A, nel 2024 sono stati notificati al Seiva 443 casi (nel 2023 erano stati 267. Le regioni che hanno registrato il numero maggiore sono state Lombardia (114), Toscana ed Emilia-Romagna (66), Lazio (48). Tre dei contagiati sono morti.

I fattori di rischio più frequentemente riportati sono stati: consumo di molluschi crudi o poco cotti (37,6%), viaggi in zone endemiche (35,1%), rapporti sessuali fra uomini (29,5%) e consumo di frutti di bosco (21,6%).

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Terzo posto per la Toscana fra le regioni più colpite anche sul fronte dell'epatite B: 15 casi nel 2024, numero inferiore solo a quello registrato da Lombardia (49 casi) ed Emilia-Romagna (36 casi). In Italia i contagiati sono stati 189 (153 nel 2023) e due fra loro sono deceduti.

"I fattori di rischio più frequentemente riportati sono l’esposizione a trattamenti di bellezza quali manicure, piercing e tatuaggi (38,2%), le cure odontoiatriche (27,9%) e i comportamenti sessuali a rischio (25,4% dei casi di età ≥ 16 anni). L’esposizione nosocomiale (ospedalizzazione, intervento chirurgico, emodialisi o trasfusione di sangue) è riportata dal 16,2% dei casi", riferisce il report dell'Iss.

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Epatite C acuta, poi, per 60 italiani nel 2024. Il 36,7% sono stati concentrati in Lombardia (22 casi) e il 30% in Veneto (18) alle cui spalle si colloca la Toscana (6).

Vasta la gamma dei fattori di rischio: quello maggiormente riscontrato nei casi notificati nel 2024 è stata l’esposizione nosocomiale (40,7%). Ancora, aveva fatto ricorso a trattamenti estetici il 32,8% dei casi (manicure/pedicure, piercing e tatuaggi) e il 32,8% aveva avuto un trattamento odontoiatrico. L’uso di droghe è stato registrato nel 15,2% dei casi. Infine, l’esposizione sessuale (partner sessuali multipli o mancato uso del profilattico in corso di rapporti occasionali) si osserva in 11 soggetti fra quelli con età ≥ 16 anni. I casi in soggetti conviventi con portatori cronici di epatite C sono stati 5.

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Il consumo di carne di maiale cruda o poco cotta è stato alla base della metà dei casi di epatite E, e il 3,6% dei soggetti ha invece riportato il consumo di carne di cinghiale cruda o poco cotta.

Fra i 70 casi segnalati in Italia, la Toscana ne ha segnalati 9 alle spalle solo di Abruzzo (22) e Lombardia (16).

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