Secondo i lavoratori, il piano presentato dall'azienda non è un piano industriale ma finanziario, che prevederebbe, oltre alla cassa integrazione per 120 dipendenti, spacchettamenti, esternalizzazioni, esuberi e trasferimenti collettivi. I lavoratori hanno fatto appello alle istituzioni locali e nazionali perché sostengano il rilancio dell'azienda. Un incontro al ministero dello sviluppo economico è già stato fissato.