Cronaca

Ex Fiat, assessori assolti, tecnici condannati

Questa la sentenza del processo di primo grado per lo scavo nell'area ex Fiat di viale Belfiore. Fra i condannati dirigenti comunali e Riccardo Fusi

Nell'area ex Fiat avrebbero dovuto sorgere un albergo, un centro commerciale, alloggi Erp e parcheggi ma una lunga serie di fallimenti e concordati hanno portato all'esito finale che niente è stato costruito mentre di tutta l'operazione resta solo una buca gigantesca, profonda 15 metri e ancora visibile da viale Belfiore.

Il giudice Elisabetta Pagliai ha assolto gli ex assessori comunali Giani Biagi, che allora aveva la delega all'urbanistica, e Paolo Coggiola, a suo tempo delegato alla casa, e uno dei tecnici rinviati a giudizio, il direttore del cantiere Alberto Tommasi. 

Condannati invece a 6 mesi di carcere il dirigente comunale del settore urbanistica, Gaetano Di Benedetto; il dirigente comunale del settore edilizia privata, Maurizio Talocchini; il direttore dei lavori, Vanni Bellincioni; l'imprenditore Riccardo Fusi nella veste di rappresentante della società Belfiore e della società immobiliare Fidia (entrambe finite in concordato preventivo) e a capo anche della  della Btp, la società che avrebbe dovuto eseguire i lavori; l'amministratore delegato di Btp, Vincenzo Di Nardo.

Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Tei,  la voragine di viale Belfiore sarebbe la prova di un abuso edilizio messo in atto anche grazie a un permesso a costruire rilasciato dal Comune di Firenze e non conforme alla normativa urbanistica. I lavori di scavo avrebbero causato anche danni alla falda idrica.

Il progetto è rimasto incompiuto per una serie di fallimenti e concordati preventivi fra cui quelli delle società immobiliari Belfiore 2011 e Fidia, a cui si è aggiunta  la Baldassini e Tognozzi. 

Attualmente il titolare del cantiere e del progetto è il commissario per il concordato della Fidia.