Il giudice per le indagini preliminari di Livorno ha disposto misure cautelari e interdittive nei confronti di 3 infermieri e 2 medici dell'Ufficio di Sanità marittima, organo che garantisce assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e di frontiera.
La complessa indagine condotta dalla Polizia e coordinata dalla Procura labronica ruota intorno all'ipotesi che alcuni degli indagati abbiano procurato a marittimi falsi certificati in cambio di denaro o altre utilità. Pesanti i reati contestati a vario titolo: corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, falsità in atti e false attestazioni o certificazioni e, per alcuni epidosi di assenteismo, anche truffa aggravata ai danni di enti pubblici.
Uno degli infermieri si trova adesso agli arresti domiciliari ed è stato interdetto dalla professione per un anno mentre per gli altri due il gip ha disposto l'obbligo di firma. Obbligo di firma anche per i due medici che invece sono stati interdetti dalla professione per 6 mesi.
Secondo gli investigatori, potrebbero esserci altri sanitari e numerosi marittimi coinvolti nell'inchiesta.