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Lavori fittizi e false nozze, la truffa è in scena

Un avvocato, un imprenditore e una complice sono stati arrestati per aver ingannato sedici extracomunitari in cerca di permesso di soggiorno

Le vittime della truffa sono undici cinesi e cinque albanesi, privi di permesso di soggiorno e disposti a pagare fino a 4.000 euro pur di ottenerlio. A trarli in inganno una banda formata da un avvocato di Montecatini, un imprenditore agricolo pratese e una donna romena da tempo residente nella cittadina termale. Tutti e tre sono finiti ai domiciliari con tanto di braccialetto elettronico al polso.

Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri dopo una serie di indagini che hanno portato alla luce il sistema escogitato dal terzetto per far soldi: l'avvocato presentava agli immigrati la romena spacciandola una persona dagli 'agganci' importanti presso l'ufficio stranieri. La donna a sua volta portava le vittime dall'imprenditore agricolo che si impegnava ad assumerli come braccianti. In alternativa venivano proposti matrimoni combinati, iscrizioni alle università oppure l'apertura di partita iva. Il tutto per istruire la pratica per il permesso di soggiorno in cambio di 3.500-4000 euro a immigrato. In realtà, dopo il versamento del denaro, l'ufficio stranieri ha rigettato puntualmente le domande dei truffati, fino a quando non è scattata una denuncia.

L'avvocato, l'imprenditore e la romena devono rispondere dei reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e truffa aggravata.