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Covid, Toscana a rischio di emergenza rifiuti

Allarme di Cispel e Alia: la crisi Covid sta riducento il gettito della tassa sui rifiuti e le aziende di smaltimento sono in estremo affanno

L'emergenza coronavirus potrebbe presto generare un'altra emergenza in Toscana, quella dei rifiuti. E in un periodo di epidemia sarebbe un'altra sciagura.

A dare l'allarme sono Confservizi Cispel Toscana e l'azienda di smaltimento Alia. La chiusura di molte attività come negozi, uffici, bar e ristoranti e la difficoltà dei cittadini a pagare le bollette rischiano di abbattere il gettito della Tari, la tassa sui rifiuti: le stime parlano in Toscana di 77 milioni di euro in meno in tre mesi, e di 155 milioni in sei: verrebbe a mancare più del 20% dei ricavi annuali dei gestori del servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Abbastanza per profilare all'orizzonte l'impossibilità di garantire il servizio a livelli adeguati.

Il nuovo decreto Rilancio del governo prevede un fondo per gli enti locali che dovrebbe coprire le riduzioni di gettito di tutti i tributi locali.

Cispel e Alia ritengono però che il settore dei rifiuti richieda un fondo specifico, sganciato da quello generico sulla fiscalità degli enti locali.

"Occorre definire un fondo specifico per la gestione dei rifiuti urbani a copertura del minor gettito Tari per i Comuni - propone Alfredo De Girolano, presidente di Confservizi Cispel Toscana - Il fondo potrebbe essere definito da Arera, l'autorità di regolazione, utilizzando anche il fondo che Arera stessa ha costituito presso la Cassa Conguagli Elettrica, oggi utilizzabile solo per i servizi energetici ed idrici".