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Fattori mette in ufficio una pianta di marijuana

La provocazione del neo consigliere regionale in nome della legalizzazione della cannabis: "So che violerò la legge, ma è una battaglia di civiltà"

Altro che piante ornamentali; per il suo ufficio in consiglio regionale il leader di Sì - Toscana a sinistra ha scelto una pianta terapeutica e ricreativa allo stesso tempo: la marijuana.

"Ho deciso di aderire alla campagna antiproibizionista per la legalizzazione della cannabis - ha spiegato il neo consigliere regionale -. Sempre simbolicamente, ho deciso di prendere un seme e piantarlo, dalla prossima settimana, in un vaso sulla mia scrivania in Consiglio regionale".

Tutto questo per portare avanti la battaglia cominciata nella scorsa legislatura dal consigliere di Sel Mauro Romanelli per il perfezionamento della legge sull'uso terapeutico della cannabis, ma anche per aprire una discussione sulla legalizzazione tout court della pianta anche a scopo ricreativo.

"Partiamo dall'idea che in Italia siamo più indietro che nel resto del mondo civilizzato - ha spiegato Fattori - dove l'antiproibizionismo procede e il primo passo è l'uso terapeutico della cannabis". 

"Vorremmo anche ospitare in Consiglio regionale - ha detto Fattori - una tappa della carovana per la legalizzazione della cannabis". 

Fattori è consapevole di commettere un reato piantando una pianta proibita in ufficio, ma tira dritto. "Voglio farlo nel nome di una battaglia di civiltà -ha concluso l'esponente di Sì -Toscana a Sinistra -, sperando di portare a un avanzamento della discussione su questo tema che al momento è bloccata".

Ma chi ha venduto il semino a Fattori? Nessuno, in realtà glielo hanno regalato i radicali durante il presidio antiproibizionista di sabato scorso sotto la sede della Giunta regionale a Firenze.

Il problema a questo punto Fattori lo avrà tra qualche mese, quando la pianta, agenti di polizia e carabinieri permettendo, sarà alta più di due metri e certo non potrà stare sulla sua scrivania in consiglio regionale.