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Polizia in festa dopo la cattura di Viti

''Abbiamo sottratto alla convivenza civile un pericoloso criminale'' ha detto il questore Micillo nel 162mo anniversario della fondazione del corpo

Durante la cerimonia che si è svolta a Palazzo Medici Riccardi con le autorità civili e militari, il questore di Firenze Raffaele Micillo è tornato sulle indagini che hanno portato a individuare e arrestare Riccardo Viti, l'idraulico che per anni ha seviziato prostitute fra Firenze e Prato fino ad arrivare all'omicidio, domenica scorsa, dell'ultima vittima, Andrea Cristina Zamfir, 26 anni, romena.
Micillo ha riservato un elogio particolare a Paolo De Giorgi, l'assistente capo che ha dato una svolta alle indagini ricordando un episodio accaduto il 30 aprile del 2012, quando era intervenuto a bordo di una volante per sedare un litigio fra una prostituta e il suo cliente. Quell'uomo era proprio Riccardo Viti che, dopo la prestazione, si era rifiutato di pagare il compenso pattuito con la donna la quale, pur senza entrare nei dettagli, fece capire agli agenti che si era trattato di qualcosa di strano, di sesso estremo. Poi la prostituta decise di non procedere con la denuncia formale ma l'agente De Giorgi annoto' l'intervento e lo inserì nell'archivio della questura.
Due anni dopo, nei giorni frenetici che hanno seguito l'omicidio di Ugnano, improvvisamente De Giorgi ha avuto un flash ed è corso all'archivio. Qualche ora di ricerche e poi il nome di Riccardo Viti era nelle sue mani. E la mattina successiva è bastato che polizia e carabinieri si presentassero a casa dell'idraulico per un prelievo coattivo del dna per far sì che scattasse la confessione. Il cerchio si è chiuso.

Guarda la dichiarazione in video del questore di Firenze Raffaele Micillo.