Con l’inaugurazione di una targa commemorativa nella sede della presidenza regionale, a Palazzo Strozzi Sacrati, è iniziata la celebrazione del 53mo anniversario della Regione Toscana, che ricorda le prime elezioni regionali che si svolsero il 7 e 8 Giugno 1970 registrando una grande partecipazione di cittadini.
La cerimonia, istituita nel 1972 da Lelio Lagorio, primo presidente della Regione, è stata riproposta dall’attuale governatore Eugenio Giani con lo stesso obiettivo: ricordare l’avvio dell’esperienza che diede piena attuazione al dettato della Costituzione. E proprio il rapporto fra Lagorio e Pietro Calamandrei, il giurista che fu uno dei padri della Carta Costituzionale, è stato al centro dell’evento commemorativo di quest’anno.
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“Il 7 giugno di ogni anno dovrà essere per la Regione Toscana come il 2 giugno per lo Stato italiano: se la festa della Repubblica ricorda il giorno del 1946 in cui, al referendum, i cittadini scelsero la Repubblica rispetto alla monarchia e votarono per la Costituente, il 7 giugno 1970 è la data in cui i cittadini toscani furono chiamati per la prima volta al voto per le istituzioni della Regione - ha dichiarato Giani - Ogni anno celebreremo il 7 giugno con una iniziativa. Quest’anno l’iniziativa riguarda il carteggio tra Piero Calamandrei, insigne giurista e uno dei padri della Carta costituzionale, e Lelio Lagorio, primo presidente della Regione Toscana, che di Calamandrei fu allievo e collaboratore”.
Nel corso della celebrazione è stato proiettato un video dedicato a quelle prime elezioni del 1970, realizzato dalla Fondazione Sistema Toscana. Poi un incontro sul carteggio fra Pietro Calamandrei e l’allievo Lelio Lagorio intitolato “La lezione dei nostri padri”, un tema che nei prossimi mesi sarà approfondito dalla Regione in un libro che avvierà la collana Biblioteca sull’identità toscana, anticipato da una pubblicazione distribuita in occasione della festa. All’evento sono intervenuti il professor Francesco Margiotta Broglio, il consigliere di cassazione Remo Caponi, l’avvocato Fabio De Domenicis, il console del Kazakistan Federico Albini.
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