Monitor Consiglio

Finanziamento fondo sanitario, la posizione del Pd è ipocrita

"Ci pare una proposta strumentale che viene a pochi mesi dalle elezioni europee e che punta a gettare discredito sul governo nazionale"

Andrea Ulmi e Elena Meini

“Ogni proposta di Legge dovrebbe portare con sé una copertura finanziaria certa. Quella del Pd, ma anche l’ipotesi della Giunta, di alzare l’ammontare del fondo sanitario al 7,5 per cento del Pil, rimane aleatoria nelle cifre ( 'e ci siamo tenuti bassi' ha fatto capire il capogruppo Democratico in Commissione) anche nell'obiettivo di fare leva per la copertura sul sommerso, dunque sull’evasione fiscale, che esiste, ma il cui recupero non è quantificabile a priori. Ci pare dunque una proposta strumentale che viene a pochi mesi dalle elezioni Europee e che punta a gettare discredito sul Governo, senza guardare indietro ai tagli fatti dai precedenti”. 

Così il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio Regionale Andrea Ulmi e la Capogruppo Elena Meini motivano il no della Lega alla proposta di legge del Pd. 

“Politicamente non capiamo se la Giunta regionale e la maggioranza in consiglio siano allineate o no - affermano Ulmi e Meini - visto che pur auspicando lo stesso obiettivo indicano soluzioni diverse: Giani guarda a Bonaccini, peraltro interessato al terzo mandato perché sono rimasti i due panda rossi del Pd, visto che De Luca in Campania appartiene al partito di De Luca, mentre la maggioranza consiliare sembra guardare alla Schlein. Una divisione congressuale netta che si protrae all’interno delle istituzioni. Il punto è che tutti sono coscienti che la sanità presenta notevoli criticità e che ci vorrebbero più risorse, ma quello di cui c’è necessità sono anche certezze nel loro reperimento e, dunque, nelle cifre oltre che, fatto concreto, con le promesse fatte dal Governo precedente non mantenute". 

"Non possiamo dare cifre aleatorie che non permettono una programmazione e che costringono a vivere costantemente in emergenza - proseguono i due esponenti della Lega - Così come è troppo facile oggi per il Partito Democratico, stando all’opposizione, ma governando la Toscana da cinquanta anni, sparare a zero sull’esecutivo, quando, andando indietro nel tempo, nel decennio ‪2010-2019‬ emerge come i soldi destinati alla sanità siano passati dal 7% del Pil fino al 6,6%: un taglio dello 0,4% che ha prodotto alcuni miliardi di risorse in meno. Dunque cii pare ipocrita addossare colpe all’attuale Esecutivo, che cerca con responsabilità di rispondere ad oggettive necessità finanziarie del sistema pubblico sanitario, peraltro richieste anche dai Governatori di Centrodestra, ma nella consapevolezza che i conti devono tornare". 

"Per quanto riguarda invece i criteri indicati dalla proposta del Pd che puntano su quello dell’anzianità della popolazione regionale come parametro di riferimento per la distribuzione del Fondo Socio Sanitario Nazionale - aggiungono i due consiglieri della Lega - ci chiediamo come mai non ne siano stati indicati anche altri, tipo le cause di morte, la diffusione di malattie o la tipologia di malattie”. 

Diversa cosa per il Vicepresidente Ulmi e la Capogruppo Meini è la sospensione del tetto di spesa del personale

“Il tetto calcolato sul 2004 diminuito dell’1,4%, nato con il Governo Prodi, è stato poi confermato dai successivi. Su questo punto crediamo che occorra fare una valutazione seria da cui noi come Lega non ci sottraiamo e siamo pronti ad affrontare il tema anche con i nostri parlamentari e membri dell’esecutivo nazionale" concludono Ulmi e Meini.