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Le famiglie toscane più indebitate sono a Prato

Secondo uno studio di Cgia, le famiglie italiane sono mediamente indebitate per un importo pari a 20.341 euro. In Toscana al primo posto Prato

Le famiglie italiane sono mediamente indebitate per un importo pari a 20.341 euro. In Toscana secondo la classifica stilata dalla Cgia, l'associazione Artigiani Piccole Imprese Mestre, si trova Pratoche è la sesta città a livello italiano per indebitamento. Le famiglie di della città laniera sono indebitate per 26.988 euro. 

A livello territoriale le famiglie più in “rosso” sono ubicate in Lombardia. Al primo posto ci sono quelle residenti nella provincia di Milano, con un debito di 29.304 euro. 

La prima provincia non lombarda che troviamo in questa particolare graduatoria è Prato: le famiglie di questa realtà toscana si collocano al 6° posto e sono indebitate per 26.988 euro. Subito dopo troviamo Roma, con 26.792 euro e Siena, con 25.624 euro. Al 15° posto Firenze con 24.336 e subito dopo Pisa con 24.221. Al 22° posto Livorno con 23.202 euro. Poi al 33° c'è Lucca con 21.745, poi si passa al 40° posto con le famiglie di Grosseto che hanno un debito di 20.327. Al 46° posto troviamo Arezzo con 18.997 di debito a famiglia. L'ultima città toscana è Massa Carrara con 17.591 euro a famiglia di debito.

Le meno esposte in questa graduatoria, invece, sono le famiglie residenti nella provincia di Reggio Calabria, con un’esposizione di 10.037. 

Nell'insieme, i “passivi” accumulati con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 525,9 miliardi di euro. I dati sono riferiti al 31 dicembre 2016. Rispetto alla stessa data del 2015, l’esposizione bancaria è aumentata dell’1,6 per cento. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA. Sebbene lo stock dei debiti sia in aumento, la situazione rimane critica, ma non drammatica. In larga parte l’incremento è riconducibile alla mini-ripresa registrata dai consumi interni.

Nei primi 6 mesi del 2016, ad esempio, i prestiti bancari alle famiglie consumatrici per l’acquisto delle abitazioni sono aumentati, rispetto l’anno precedente, dell’1,2 per cento e quelli per il credito al consumo del 5,5 per cento.