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L'abbandono delle campagne ha aumentato il rischio incendi

Dalla Toscana un monito ad invertire la tendenza con la manutenzione del verde che diventa la prima difesa contro gli incendi sul territorio

La Toscana straziata dalle immagini di campagne, boschi ed oliveti bruciati nelle ultime settimane lancia un monito alla manutenzione del verde come difesa contro gli incendi.

La scomparsa del pascolo e l'abbandono dei campi coltivati hanno prodotto come conseguenza un aumento di territorio incolto e di relative sterpaglie ad alto rischio incendi.

In tre aree “Casentino e Valtiberina”, “Garfagnana-Lunigiana-Mediavalle del Serchio-Appennino Pistoiese” e “Valdarno-Valdisieve-Mugello-Val Bisenzio” arrivano oltre 1 milione e 650 mila euro di risorse statali per 38 interventi di manutenzione dei boschi così da prevenire il rischio incendi, nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne in favore di interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto degli incendi boschivi.

“Una notizia che non poteva arrivare più opportuna - ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi - mentre si stanno verificando eventi drammatici come quello che stiamo vivendo soprattutto a Massarosa, si propaga il rischio incendi e il prossimo periodo ancora di caldo e siccitoso non ci porta affatto a stare tranquilli, è opportuno più che mai concentrarsi sulla politica di prevenzione. La vegetazione ha riconquistato negli ultimi anni enormi spazi, a causa dell’abbandono del pascolo e delle coltivazioni collinari, formando vere e proprie autostrade verdi. Leggevo giorni fa i dati dell’Inventario forestale nazionale che ci dicono che in Toscana le foreste sono aumentate di 40.000 ettari. E la combinazione dell’espansione del bosco con la crisi climatica e siccità crea una miscela esplosiva. Per questo vogliamo pianificare nel dettaglio interventi di prevenzione forestale. Sappiamo prevedere con grande accuratezza dove il fuoco passerà grazie a modelli matematici al computer così da aprire viali tagliafuoco, diradare la vegetazione, ridurre la componente arbustiva. Soprattutto, combinando la gestione forestale antincendi con la valorizzazione del territorio come il pascolo, la produzione di vini, la lavorazione del legno, potremo fare della foresta una risorsa strategica che non fa paura ma che porta salute ambientale, lavoro e crescita”.

Si tratta di un monito anticipato nelle scorse ore dall’ordinanza emessa dal sindaco di Vaglia nel Fiorentino. Leonardo Borchi ha spiegato “L’aspetto più importante fra i comportamenti che devono tenere i cittadini in questa particolare condizione climatica è l’obbligo di sfalcio di erba e stoppie per almeno 10 metri perimetrali rispetto alla proprietà, oltre a quello valido anche per giardini privati, di tagliare e rimuovere erba e arbusti”.

L’obbligo della striscia parafuoco pesa anche su proprietari di aree boscate e rurali che confinino con strutture residenziali, turistiche e produttive, oltre che con le strade. Analogo obbligo è previsto per i titolari di attività turistiche e ricettive, che devono assicurare la discontinuità del combustibile vegetale. Stessa ratio anche per l’obbligo proprio ai giardini privati, che devono tenere sgombera la propria area dal materiale vegetale prodotto da sfalci, tagli, ecc.

A norma dell’art. 66 del Regolamento Forestale della Toscana è vietato costituire accumuli o stoccaggi all’aperto di fieno, paglia o altri materiali facilmente infiammabili.