L'acqua che sgorga dai rubinetti delle case dei toscani non è pericolosa. Anzi. A certificarlo è stata l'Autorità idrica Toscana che ha effettuato un monitoraggio delle quantità di fibre d'amianto presenti nell'acqua che scorre nelle tubature.
I tecnici hanno individuato 300 punti di prelievo lungo i 1.900 chilometri di tubature in cemento amianto presenti sul territorio regionale e che rappresentano circa il 6% del totale. Risultato: solo nel 5% è stata individuata la presenza di fibre di amianto, ma comunque si tratta di concentrazioni minime, ben al di sotto della soglia di sicurezza dei 7 milioni per litro individuata dall'agenzia ambientale statunitense.
"Questo dimostra - ha detto il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo -, che l'acqua del sindaco può essere bevuta senza pericoli e che bene hanno fatto le società di gestione del servizio idrico a investire per potabilizzarla".
Le società di gestione si occuperanno anche di effettuare monitoraggi continui e pubblicare i risultati sul sito dell'Autorità idrica.
Per il momento invece l'Ait non procederà alla rimozione delle tubature più vecchie in cemento amianto.
"Quella - ha detto il direttore generale Alessandro Mazzei - è una fase delicata e pericolosa. Provvederemo alle rimozioni sono in caso di necessità".