Attualità

Agricoltura in ginocchio per la siccità

I coltivatori hanno scritto alla Regione Toscana per chiedere di poter attivare, con urgenza, percorsi a sostegno del mondo produttivo

Coltivazioni a rischio, foraggi per il bestiame che scarseggiano, apicoltura in crisi: la scarsità di precipitazioni dei primi mesi del 2017 sta mettendo in ginocchio il mondo agricolo toscano che parla di vera e propria calamità. I coltivatori hanno scritto alla Regione Toscana per chiedere di poter attivare, con urgenza, "percorsi a sostegno del mondo produttivo analoghi a quello intrapreso per la gelata primaverile, anche per la siccità 2017".

A essere in crisi è soprattutto il territorio della Maremma, per la quale gli agricoltori chiedono alla Regione di attivarsi al più presto presso il Governo per venire incontro agli effetti della situazione di emergenza. 

La siccità aggrava una situazione già critica, spiega Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana: "Si pensi al comparto cerealicolo, che ha risentito lo scorso anno del crollo del prezzo del grano e delle scarse semine, alle perdite delle coltivazioni di erba e fieno e alle semine di girasoli e mais che sono già a rischio, con conseguenze anche sul settore zootecnico (in Maremma è concentrato il 60 per cento della produzione toscana) che ha a disposizione poco foraggio. Senza contare che se non piove nelle prossime settimane a rischio potrebbe essere anche la produzione di pomodori".

Aggiunge Miari Fulcis: "La Regione deve ascoltare il nostro grido d'allarme perché il rischio vero è che i coltivatori abbandonino le produzioni soprattutto di cereali, con ripercussioni non di poco conto".