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Al nido stando a casa, in Toscana si può

La Regione ha deciso di consentire l'uso di 5 milioni del bando "Nidi" 2019/2020 per finanziare fino a luglio le attività a distanza per i bimbi

Per alleviare l'isolamento forzato dei bimbi costretti a stare a casa a causa dell'emergenza coronavirus, la Regione Toscana ha deciso di consentire l'impiego dei fondi regionali e del Fondo Sociale Europeo per finanziare la continuità educativa a distanza, cioè le attività che gli educatori possono svolgere anche da remoto, che si tratti di musiche, letture, canzoni, filastrocche o proposte di attività manuali. 

Per questo è stata anche attivata una specifica iniziativa battezzata "L'educazione da zero a sei anni non si ferma". Si tratta, ha detto l'assessore regionale all'istruzione Cristina Grieco, di "oltre 5 milioni di euro che rischiavamo di dover restituire all'Europa come risorse non utilizzate e che, invece, saranno tempestivamente immesse nel sistema regionale dando un importante contributo alla sua salvaguardia”.

“I servizi 0-3 sono chiusi dal 5 marzo come le scuole - ha detto l'assessora regionale all'istruzione Cristina Grieco - ciò sta comportando importanti ripercussioni sull'intero settore, non solo sui servizi pubblici, ma anche e soprattutto sui servizi privati, che rischiano in buona parte di scomparire, da una parte perché non riscuotono le rette, dall'altra perché i Comuni, in alcuni casi, sono costretti a ridimensionare gli appalti.” 

“Abbiamo notizia di molti nidi - ha aggiunto l'assessore - che hanno avviato attività a distanza, ma in molti casi le attività sono sospese. In ogni modo tutti i bambini piccoli vivono una rarefazione delle relazioni: da un giorno all'altro non hanno potuto più socializzare con le educatrici e i propri coetanei”. 

Il finanziamento coprirà l'arco temporale da maggio a luglio 2020.