Lavoro

La carica degli ambulanti per aprire in zona rossa

In 400 hanno manifestato in piazza della Signoria per chiedere sostegni e la possibilità di allestire i mercati in tutte le zone di rischio Covid

Dopo la clamorosa protesta dei ristoratori, questo pomeriggio sono scesi in piazza gli ambulanti toscani per chiedere ancora una volta di poter lavorare in sicurezza secondo i protocolli anti-Covid anche in zona rossa, visto che la loro attività si svolge interamente all'aperto, nei mercati. 

In circa 400 hanno partecipato all'iniziativa congiunta Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana #Salviamogliambulanti, che si è svolta in piazza della Signoria a Firenze.

Gli ambulanti toscani hanno manifestato per rivendicare di poter lavorare: sono oltre 15mila le imprese del comparto in Toscana e danno lavoro a 17mila persone e quello dei mercati è un settore colpito duramente dalla crisi portata dal Covid penalizzato dalle chiusure.

La richiesta degli ambulanti è quella della sospensione dei contributi, l’esenzione dal DURC e dal pagamento del suolo pubblico e della Tari per tutto il 2021. Ma anche il rinnovo delle concessioni fino al 2032 e per fieristi e ambulanti dei mercati turistici più sostegni.

''Ancora una volta siamo a chiedere dignità per le imprese e rispetto per il nostro lavoro. Il sistema di restrizioni con zone a colori si è dimostrato inadeguato; e colpisce duramente e in  maniera discriminante soprattutto alcune categorie di imprese, tra cui sicuramente quella del commercio su area pubblica - afferma Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana - Il tempo scorre e non c'è più tempo da perdere, è il momento di prendere decisioni concrete e  sostenibili per le aziende".

''Dal nuovo Governo ci aspettiamo una diversa gestione della pandemia, lo chiediamo a gran voce e l'abbiamo affermato in ogni sede istituzionale. Una gestione che non mortifichi le imprese del  terziario come è stato fatto finora: costrette a non lavorare, ma con gli stessi costi da pagare e senza aiuti necessari - ha sottolineato  la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini - Il commercio su area pubblica è fatto per lo più da aziende di piccole dimensioni, a  conduzione familiare e poco capitalizzate: non possono reggere oltre".