Politica

Amministrative, scricchiola il governo regionale

Il capogruppo del Pd Marras chiede al governatore Rossi: "Hai ancora voglia di lavorare insieme a noi?". Rossi: "Sfido il Pd a sfiduciarmi"

Leonardo Marras e Enrico Rossi

Visti i deludenti risultati conseguiti dal Pd alle amministrative 2017, tensione alle stelle in Consiglio regionale fra il presidente Enrico Rossi, leader di Articolo Uno-Mdp in Toscana, e il gruppo Dem che, nonostante la scissione, ha deciso mesi fa di continuare a sostenere la sua amministrazione. Questa mattina, in un post su Facebook, Rossi aveva parlato di una "sconfitta grave e diffusa" per il Partito Democratico la cui responsabilità è da attribuire a suo avviso esclusivamente ai renziani. Nel pomeriggio il capogruppo del Pd nel palazzo del Pegaso ha replicato mettendo in dubbio la possibilità che l'intesa con Rossi per il governo della Toscana possa andare avanti ancora per molto.

"Leggo molte critiche preconfezionate sul Pd regionale, su Renzi, naturalmente da dentro e va bene così - ha scritto Marras -  Vorrei però ricordare che in nessuno dei Comuni toscani al ballottaggio era candidato un cosiddetto ''turborenziano'', anzi erano candidati i nostri sindaci più distanti da Renzi. Candidati per i quali in molti avevano manifestato perplessità sulla loro capacità di tenuta: due sindaci uscenti che al primo turno non arrivano al 40 per cento non sono proprio una premessa esaltante... sarà anche colpa di Renzi, ma insomma, il dato è evidente".

"Il nostro presidente Rossi, eletto nel Pd e oggi itinerante dirigente politico di un altro partito, ha ancora voglia di lavorare insieme a noi e rimettere in carreggiata la macchina della Toscana? - ha scritto ancora Marras su Fb - Altrimenti è bene dirselo subito e prendere altre strade".

La contro-replica di Rossi non si è fatta attendere.

"Nessuno potrà farmi tacere, impedire che io esprima liberamente le mie opinioni politiche - ha dichiarato il governatore - Se il Pd in Toscana vuole farmi tacere con minacce indirette, sappia che accetto la sfida a viso aperto. Sfido il Pd a presentare una mozione di sfiducia in Consiglio regionale nei miei confronti. Darò subito le dimissioni e la Toscana andrà al voto. Così i renziani regionali dopo aver perso già mezza Regione Toscana finiranno per completare l'opera". 

"Diversamente si accettino le diversità politiche e per la Toscana si lavori, come io faccio, sul programma che anche di recente è stato riapprovato dal Consiglio regionale" ha concluso Rossi.