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"Stato d'emergenza e ristori per gli Appennini senza neve"

L'istanza sarà portata dalla Regione al tavolo ministeriale sulla crisi della montagna fissato per l'11 Gennaio anche con le atre regioni appenniniche

L'Abetone nel suo inverno senza neve

Stato di emergenza per gli Appennini senza neve, con sgravi e ristori per gli operatori: è questa l'istanza che la Regione Toscana si accinge a portare al tavolo ministeriale fissato sulla materia per l'11 Gennaio prossimo a Roma non solo con la Toscana, ma anche con le altre regioni appenniniche tra Emilia-Romagna, Abruzzo e Marche.

A confermare l'orientamento è stato oggi il presidente della Regione Eugenio Giani, che lo scorso sabato sera ha preso parte al consiglio comunale straordinario svoltosi all'Abetone sulla crisi innescata da un inverno caldo quanti altri mai con la compromissione quanto meno dell'avvio della stagione sciistica e del turismo bianco.

"Non è una situazione che tocca solo la Toscana - ha sottolineato Giani spiegando di aver preso contatto con la ministra del turismo Daniela Santanchè proprio in vista dell'incontro di mercoledì prossimo - ma tocca tutto il sistema economico fondato sullo sci nelle varie regioni che insistono sul crinale appenninico".

Secondo il presidente della Regione la formula auspicabile è quella della convergenza nella richiesta comune di stato di emergenza per i territori: "A fare pendant alla Doganaccia c'è il Corno alle Scale - ha ricapitolato, a fare da pendant all'Abetone c'è il Cimone, mentre Roccaraso mi dicono sia nella situazione dell'Abetone".

Dunque ecco l'intenzione di trovare una convergenza fra Comuni e Regioni interessati dalla crisi col ministro del turismo per "alleggerire dagli oneri gli operatori" abbattendo costi di imposte e dilazionando mutui, ma anche per intervenire con ristori mirati.