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Firenze, architetti contro il piano urbanistico

Secondo gli ordini professionali provinciali il regolamento urbanistico fiorentino voluto da Renzi ha "il freno a mano tirato" e non pensa al domani

A poco più di sei mesi dall'approvazione da parte della Giunta comunale ancora targata Matteo Renzi del nuovo regolamento urbanistico della città di Firenze, gli architetti presentano le loro osservazioni e manifestano la loro delusione. 

Un regolamento urbanistico che i membri della Consulta professionale provinciale hanno definito "timido" nel ripensare il futuro del tessuto urbano esistente e poco coraggioso nell'immaginare la città contemporanea di domani.

Il piano secondo gli architetti, pur basandosi su una visione di città che farà del recupero e del riuso il suo tratto distintivo, di fatto limita le possibilità di intervento.

Questa limitazione, secondo la Consulta, rende di fatto impossibile la riqualificazione e l'ottimizzazione architettonica, energetica e sismica degli edifici in gran parte della città. 

Da riconsiderare l'introduzione del taglio minimo degli alloggi in caso di frazionamento delle unità immobiliari esistenti su tutto il territorio comunale fissato a 40 mq netti. Una misura che appare “anacronistica di fronte a un mercato oggi rivolto prevalentemente a soddisfare le esigenze di nuclei familiari monocomponente”.

Per quanto riguarda infine il territorio rurale, secondo i professionisti, nel momento in cui l'amministrazione comunale stabilisce la destinazione agricola di un terreno, “il Ruc dovrebbe garantire la dotazione di annessi agricoli, indispensabili per consentire all'agricoltura di essere praticata”.