Monitor Consiglio

Piano rifiuti a rischio impugnazione

"Le parole del Garante per il governo del territorio aumentano le preoccupazioni"

Marco Landi e Massimiliano Baldini

“Il Piano dei rifiuti targato Monia Monni non è in ritardo, in realtà non esiste proprio. È nato morto e finirà per non partorire alcun impianto, prima di almeno 6-7 anni. Con gravi ripercussioni sui principi di autosufficienza e prossimità del ciclo dei rifiuti in Toscana, di fatto vanificati dalla deficitarietà del piano”. Così Massimiliano Baldini e Marco Landi, Consiglieri regionali della Lega e componenti della commissione Ambiente, commentando l’audizione della Garante regionale dell'informazione e della partecipazione per il governo del territorio, tenutasi ieri pomeriggio.

“Dopo le audizioni ed in particolare a seguito delle dichiarazioni fatte dalla Garante, non possiamo che manifestare grande preoccupazione, sia per il metodo che si sta seguendo in relazione al procedimento che porterà all'adozione del nuovo piano dei rifiuti, sia per la seria probabilità che quest’ultimo venga immediatamente impugnato a causa di vizi procedimentali che ne minerebbero alla radice la sua stessa genesi" attaccano i Consiglieri.

"Nel corso della sua lunga audizione la Garante, incalzata dalle domande dei Commissari, ha prima esposto come lei stessa avrebbe auspicato un numero maggiore di incontri partecipativi e successivamente dichiarato come non sia da escludersi che il piano possa essere oggetto di possibile impugnazione. Come se non bastassero i ritardi colossali accumulati e i dubbi e le perplessità dei soggetti auditi" concludono Baldini e Landi.