Lavoro

I lavoratori Bekaert proclamano lo sciopero

Venti ore a braccia incrociate e nuova protesta al Ministero dello Sviluppo Economico per sbloccare lo stallo sui 318 licenziamenti annunciati

Dopo un'estate trascorsa in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento e un ulteriore incontro con l'azienda da cui non sono uscite soluzioni tangibili, i lavoratori della Bekaert, l'azienda di Figline Valdarno che produce lo steel cord, il rinforzo d'acciaio per pneumatici, hanno annunciato un pacchetto di venti ore di sciopero. Le misure sono state decise stamattina nel corso di un'assemblea. 

In una nota congiunta i segretari generali di Fim-Fiom-Uilm Firenze "chiesto ufficialmente la riconvocazione al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico necessaria per proseguire la discussione. Da Figline invece i lavoratori si preparano a sostenere un pacchetto di venti ore di sciopero". Di queste, otto serviranno per tornare a Roma e far sentire la voce degli operai sotto al Mise "perché il Governo ci deve dire chiaramente se manterrà l'impegno assunto davanti ai lavoratori di reintrodurre la cassa integrazione per cessazione di attività".

E poi "altre otto ore serviranno per andare sotto la Bicocca; è il momento che anche Pirelli, che ci ha messo in questa situazione, ci fornisca risposte rispetto ai volumi necessari alla salvaguardia industriale ed occupazionale del sito di Figline e per questo chiederemo un incontro ai vertici del gruppo".

Le proteste annunciate dai lavoratori riguardano anche le iniziative sui territori. "Alle istituzioni territoriali ricordiamo che, qualora abbiano avuto contatti con soggetti industriali interessati a rilevare lo stabilimento e a subentrare a Bekaert, è fondamentale che ne diano immediata comunicazione al Ministero affinchè possa procedere ad effettuare le opportune valutazioni”, concludono i segretari.