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Se la carne sintetica attenta alla bistecca

Contro la carne realizzata col bioreattore ecco il manifesto degli agricoltori a cui le istituzioni aderiscono in difesa del piatto patrimonio Unesco

Giù le mani dalla bistecca, taglio di carne - anzi di "ciccia" - emblema della fiorentinità e della toscanità a tavola patrimonio dell'Unesco: a difenderla dalle carni sintetiche realizzate con un bioreattore è un manifesto promosso dagli agricoltori Coldiretti e sottoscritto dal presidente della Regione Eugenio Giani che stamani ha firmato a Firenze, a Casa Coldiretti a Porta al Prato.

L'occasione è stata fornita dal consiglio federale dell'associazione, a cui hanno preso parte la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e l’assessore del Comune di Firenze Cecilia Del Re. La firma del manifesto è stata tenuta a battesimo da due bistecche alla fiorentina da due chili ciascuna.

Sono mesi ormai che gli agricoltori si battono contro il rischio di sostituzione della carne naturale proveniente "da un sistema di allevamento sostenibile, sicuro, trasparente che ha ricadute su ambiente, paesaggio, economia, occupazione e turismo, con la carne artificiale costruita in laboratorio figlia delle multinazionali e delle regole del profitto", sono le parole dell'associazione toscana affidate ad una nota. 

“Ora è la volta della carne sintetica che vuole sostituire la nostra bistecca patrimonio dell’Unesco ed i nostri hamburger - spiega Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana - con la carne prodotta in un bioreattore. E ci sono start-up e grandi investitori che stanno già lavorando per produrre il latte senza mucche e pastori, le uova senza galline, il miele senza api, il pesce che non nuota e chissà quale altro cibo in vitro". 

Firmando il manifesto Giani ha ricordato come agricoltori e allevatori “garantiscano alle tavole prodotti autentici e sani, in una visione del mondo in cui dobbiamo tornare ad essere autonomi dal punto di vista alimentare”.