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Calamità naturali, bimbi promossi e prof bocciati

I piccoli toscani sono preparati meglio degli adulti ad affrontare alluvioni e terremoti. Lo dice la ricerca della Regione sulla sicurezza a scuola

I bambini toscani sono più bravi degli adulti a difendersi in caso di alluvione o terremoto. Lo dicono i dati della ricerca presentata a Firenze nell'incontro sulla sicurezza idrogeologica a scuola ospitato dall'aula magna del rettorato dell'Università di Firenze e giunto alla quarta edizione. Un lavoro che ha coinvolto il Dipartimento di Scienze della Terra, Inail, Regione Toscana e Ufficio scolastico regionale per trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza di alunni, insegnanti e personale delle scuole toscane, minimizzando l'impatto delle calamità naturali e riducendo il più possibile i rischi di infortuni sul lavoro. Perché il primo rimedio è la prevenzione.

"E' necessario fare un passo in avanti in tutto il nostro Paese per garantire la sicurezza dal punto di vista idrogeologico perché si tratta di un territorio fragile e soggetto a calamità naturali - ha detto l'assessore regionale a istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco - occorre passare dalla gestione dell'emergenza del post evento a una cultura della prevenzione a partire dalle costruzioni fino alla sicurezza insegnata nelle scuole".

L'indagine presentata a Firenze ha preso in considerazione quindici scuole costruite nelle zone a maggior rischio sismico o vicino ai fiumi per testarne la resilienza, cioè la capacità e consapevolezza nell'affrontare i rischi di calamità naturale. E dai questionari sottoposti a insegnanti e alunni è arrivata la sorpresa: "Buffo a dirsi ma i bambini ne sanno molto di più, hanno preso molto seriamente il questionario rispondendo correttamente alle domande proposte - ha rilevato Nicola Casagli, docente ordinario di geologia applicata all'Università di Firenze - un po' peggio gli insegnanti!"

Non a caso tra le novità della quarta edizione del progetto c'è anche un corso a distanza per l'educazione sui rischi geologici rivolto agli insegnanti. Intanto il lavoro presentato a Firenze ha prodotto suggerimenti importanti per coordinare, in caso di calamità, le misure previste dai piani di sicurezza dei singoli edifici e i piani comunali di protezione civile.