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Carburante in mare, la pioggia moltiplica i rischi

Pioggia e mare mosso in arrivo. Allarme di Ispra sugli effetti su piante e animali sottomarini del combustibile sversato nella collisione tra le navi

Il maltempo in arrivo potrebbe avere conseguenze molto gravi sull'ecosistema marino perché le goccioline di carburante che per ora galleggiano e seguono la corrente sarebbero spinte sotto la superficie a rischio e pericolo di pesci e specie vegetali. A mettere in guardia è l'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale, sul proprio sito web.

Secondo l'istituto, infatti, il combustibile che si è riversato nel mar Tirreno dopo lo scontro in acque francesi dei due mercantili, "arrivato in prossimità dei litorali, può inglobare eventuale materiale sedimentario in sospensione e affondare, coinvolgendo le biocenosi del fondo e determinando un'ulteriore difficoltà di recupero". In sostanza fino a quando il mare è calmo e il vento è assente il carburante galleggia e si può recuperare senza grossi problemi. Quando però le condizioni meteo peggiorano, come è previsto che accada nei prossimi giorni, le onde renderanno tutto molto più difficile.

Gli effetti sull'ambiente della collisione tra la nave portacontainer Cls Virginia, battente bandiera cipriota in acque francesi al largo della Corsica (vedi articoli correlati) preoccupa molto anche in Toscana da cui tra l'altro è partito uno dei mezzi antinquinamento della Guardia costiera. Legambiente e Expédition Med, impegnate nel progetto Pelagos Plastic Free per difendere la biodiversità del Santuario dei cetacei dall’inquinamento da plastiche, hanno lanciato un appello ai governi di Italia, Francia e Monaco perché mettano in campo tutte le possibili soluzioni al problema che mette seriamente a rischio, spiegano, la biodiversità del Santuario dei cetacei Pelagos.