Attualità

Una rete di aiuto contro i tentacoli dell'usura

Pandemia, guerra, caro bollette stritolano famiglie e imprese rendendo concreto lo spettro dell'usura. Attivi 44 centri d'ascolto con 150 volontari

Prima il Covid, poi la guerra, quindi il caro bollette e l'inflazione: famiglie e imprese sono stritolate da crisi e rincari, e questo rende più concreto lo spettro dell'usura. Ma la Toscana può contare su una rete di aiuto composta da 44 centri di ascolto in tutto il territorio regionale con 150 volontari a disposizione di chi è finito in condizione di sovraindebitamento, sul numero verde della Regione 800.860.070 (da telefono fisso) e 055.4385920 (da cellulare) e del sito nonseisolo.prevenzioneusuratoscana.it, accessibile anche dal sito www.prevenzioneusuratoscana.it.

E adesso parte anche una campagna di informazione mirata su tutti i canali di prevenzione e sostegno. Lo slogan è “Non sei solo con i tuoi problemi economici!”, ed è promossa dalla Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Ets con il sostegno della Regione Toscana. Stimolare un uso corretto del denaro e supportare chi vive situazioni di difficoltà economica e di sovraindebitamento sono gli obiettivi primari. 

Attiva dal 2004, sede centrale a Siena, la Fondazione conta su 44 centri di ascolto in Toscana e una rete di 150 volontari, in gran parte ex dipendenti di banca con adeguate esperienze e professionalità. I centri sono aperti a persone, famiglie e micro imprenditori residenti o con sede in Toscana. La Fondazione non eroga direttamente prestiti e sussidi, ma fornisce alle banche convenzionate le garanzie necessarie per consentire alle persone interessate di accedere a forme di credito ordinario.

Guardando ai dati più recenti, i motivi che hanno portato soggetti in difficoltà economica a chiedere l'aiuto della Fondazione sono: lo stato di crisi dell’azienda (32%), seguito da sovraindebitamento per uso non corretto del denaro (27%), malattia propria o di familiari (12%), perdita o sospensione del posto di lavoro (10%), razionamento del credito da parte di intermediari finanziari (7%), separazione o divorzio (5%), difficoltà di accesso al credito (5%) e gioco d’azzardo (3%). Le persone che si rivolgono alla Fondazione sono soprattutto nella fascia di età 56 - 60 anni (22%) e over 65 (18%), seguiti dalle fasce più giovani.

Hanno detto

La nuova campagna di informazione anti usura è stata presentata nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il presidente della Regione Eugenio Giani e il presidente della Fondazione Lelio Grossi.

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“Da 18 anni - afferma Giani - la Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura Ets svolge un’azione meritoria a fianco di quelle persone che, per situazioni di forte indebitamento, rischiano di cadere nelle mani di profittatori e usurai entrando in un vortice senza fine. La Regione Toscana sostiene questa azione che, in questa fase, è ancora più importante: le conseguenze della pandemia, la crisi energetica, l’inflazione in crescita sono, infatti, condizioni che alimentano il rischio di sovraindebitamento. È quindi necessario che chi si trovi in condizioni-limite possa avere il necessario supporto". 

“L’usura - afferma Grossi - vede come causa principale il sovraindebitamento, un fenomeno destinato ad aumentare". E aggiunge ancora: "Con il sovraindebitamento crescono anche i ‘nuovi poveri’, famiglie colpite da perdite del lavoro, cassa integrazione, cessazione dell’attività o altri motivi che portano le persone, e le micro imprese a non poter più fronteggiare impegni economici e finanziari assunti in passato in maniera attenta e responsabile". 

"Questi - prosegue Grossi - sono gli utenti che si rivolgono maggiormente ai nostri centri di ascolto: famiglie che si impegnano per trovare possibili soluzioni, mentre diverse famiglie in difficoltà temporeggiano ad affrontare i loro problemi sperando di ottenere contributi o sospensioni di pagamenti in scadenza senza valutare il rischio di aggravare la loro situazione fino al punto di cadere nelle mani di profittatori e usurai".