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Dal cibo non distribuito a mensa 10.000 pasti a chi ha bisogno

L'iniziativa coinvolge le mense universitarie a gestione diretta dell'azienda regionale per il diritto allo studio. Pasti a disposizione dei bisognosi

Foto d'archivio

Sono 7 le mense universitarie a gestione diretta dell'azienda regionale per il diritto allo studio della Toscana e si trovano due a Firenze, 4 a Pisa e una a Siena. Ebbene: i pasti che qui non verranno distribuiti agli studenti andranno a chi non ne ha, persone bisognose e fragili che potranno così contare su un totale stimato di 10.000 pasti ogni anno per 3 tonnellate circa di alimenti sfusi recuperati e consumati.

Su impulso della Regione e in collaborazione con la Società della salute di Pisa, l’azienda Dsu Toscana sottoscrive infatti una convenzione con la Ronda della carità e della solidarietà onlus di Firenze, la cooperativa sociale Il Simbolo di Pisa, impegnata insieme alla cooperativa sociale Arnera, e con la Fondazione Opera diocesana senese per carità che si farà carico della raccolta e della consegna sul territorio di Siena.

L’obiettivo per il Dsu è perseguire le proprie finalità solidali andando oltre l'utenza studentesca di riferimento e proiettandole anche verso i cittadini in condizioni di disagio. 

La convenzione ha validità triennale ed è stata appena sottoscritta in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della giunta regionale della Toscana, alla presenza dell’assessora a università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini, del presidente del Dsu Toscana Marco Del Medico, della presidente della Ronda della carità e della solidarietà onlus Marisa Daniela Consilvio e del presidente della cooperativa sociale Il Simbolo Alberto Grilli.

Le organizzazioni firmatarie si impegnano ad effettuare il ritiro e la distribuzione dei pasti consegnati in osservanza ai criteri igienico-sanitari previsti dalla normativa vigente e secondo procedure codificate a garanzia di sicurezza igienico-nutrizionale lungo tutta la filiera di recupero, dagli stabilimenti di produzione del Dsu Toscana ai punti di consumazione.

l Dsu e le organizzazioni firmatarie concorderanno un calendario di ritiro del cibo. Nei giorni stabiliti, gli incaricati delle organizzazioni benefiche si presenteranno presso gli stabilimenti produttivi dell’azienda alla conclusione del servizio per ritirare il cibo non consumato mediante idonei contenitori a perdere e con mezzi propri, come previsto dal sistema di autocontrollo aziendale.