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Collasso rarissimo in una bambina appena nata

L'evento riguarda fra 3 e 6 nati ogni 100.000. Ha colpito una bimba con appena 70 minuti di vita. Reazione lampo dell'équipe medica e corsa al Meyer

Foto d'archivio

Un rarissimo collasso ha colpito una bambina con appena 70 minuti di vita, nata all'ospedale Santa Maria annunziata a Ponte a Niccheri a Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Il Supc (Sudden Unexpected Postnatal Collapse) può avere esiti fatali per i neonati, ma nel caso della bimba fiorentina è stato fronteggiato con una reazione lampo dell'équipe medica e infermieristica presente in sala parto. Poi la corsa verso il Meyer, dove la bebè si trova adesso ricoverata.

L'evento avvenuto nei giorni scorsi nell'ospedale diretto da Andrea Bassetti è di marcata rarità: la letteratura internazionale indica un'incidenza stimata tra i 3 e i 6 casi del genere su 100.000 nati, con la possibilità che un caso ogni 15 anni possa verificarsi negli ospedali di area fiorentina.

Il collasso neonatale si verifica prevalentemente nei primi 7 giorni di vita, ma anche nelle prime due ore dalla nascita. Il personale ha applicato le procedure previste, stabilizzando immediatamente la neonata prima del trasferimento all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze: i primi dati fanno ben sperare per una risoluzione completa. 

“Sarebbe potuto accadere di tutto. Per questo mi complimento con il personale medico e sanitario", ha dichiarato Alberto Mattei, direttore del dipartimento materno infantile della Asl Toscana centro.

Il collasso neonatale

Ma come può accadere che un neonato in buona salute, muoia o subisca danni gravi per un collasso improvviso e inaspettato a causa di un arresto respiratorio e cardiaco? Il Supc ha esiti fatali nella metà dei casi, oltre a poter provocare gravi disabilità neurologiche nella maggior parte dei neonati sopravvissuti come spiega il direttore di Neonatologia e Pediatria del Santa Maria Annunziata Gianpaolo Mirri.

"Determinante per gli esiti, sono la tempestività e la appropriatezza degli interventi nell’immediatezza dell’evento (rianimazione neonatale e stabilizzazione post-rianimatoria) e la qualità delle cure successive, che devono essere garantite da un centro di Terapia Intensiva Neonatale, il Meyer, nel nostro caso", illustra.

"Nel 30-60% dei casi di Supc possono essere diagnosticate patologie sottostanti come infezioni neonatali, difetti del metabolismo, cardiopatie congenite ma è verosimile che all’origine dell’evento vi sia una predisposizione genetica in combinazione con una condizione esterna che agisce in un periodo di alta vulnerabilità. Molti casi, però, rimangono senza una causa”, conclude Mirri.

Quando si verifica

La letteratura concorda nel definire che circa un terzo dei casi si verifica nelle prime due ore di vita, anche se il periodo temporale che intercorre tra la nascita e il verificarsi dell’evento non è però universalmente definito (per le linee guida inglesi nei primi 7 giorni di vita). 

Le stime più recenti sono state fornite dagli inglesi, durante la stesura delle linee guida per lo studio dei neonati con Supc nella prima settimana di vita, revisionando 14 pubblicazioni al riguardo e concludendo con un’incidenza pari a circa 3-8 casi su 100.000 neonati vivi.

La sorveglianza del benessere al Santa Maria Annunziata

La Asl Centro in una nota fa sapere che all’ospedale di Santa Maria Annunziata la sorveglianza del benessere del neonato nell’immediato post partum (2 ore di vita) avviene da parte del personale della sala parto. 

Nelle prime due ore l’osservazione del personale avviene ogni 30 minuti durante i quali viene valutata la posizione del neonato in braccio alla mamma, se è presente la suzione, se il colorito è buono, se le vie aeree sono libere, la perfusione dei tessuti, la risposta agli stimoli ambientali e la temperatura corporea. Se necessario anche la saturazione.