Monitor Consiglio

Asl Toscana Sud Est, concorso per primario di ginecologia da rifare

"Molteplici violazioni della procedura. Interrogazione del Movimento 5 Stelle alla Regione per chiedere spiegare ai cittadini questa vicenda"

Irene Galletti

l concorso per il ruolo di primario di ginecologia e ostetricia dell'Asl Toscana sud est deve essere rifatto a causa di "molteplici violazioni" nella procedura. Il giudice che ha seguito il caso ha emesso una sentenza in favore del ricorrente, sulla carta più qualificato e scartato solo per un punto, costringendo l'Asl a rifare il concorso. La vicenda ha suscitato l'interesse della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, che ha presentato un'interrogazione per chiedere spiegazioni alla Giunta toscana.

“La situazione solleva importanti questioni riguardo alla trasparenza e alla correttezza delle procedure di selezione attuate dalle Aziende sanitarie regionali, temi sui quali la politica regionale dovrà fare urgentemente chiarezza - dichiara Galletti - Una sentenza eclatante ha messo in luce la mancata osservanza delle norme di selezione da parte della commissione del concorso, che ha portato ad un'assegnazione ingiusta e illegittima dei punteggi. Giustizia è stata fatta".

"Nonostante questo, siamo preoccupati per ciò che è accaduto - prosegue la Presidente del gruppo M5S - Secondo quanto riportato dai media, l'Asl sta valutando le proprie opzioni, tra cui la possibilità di presentare un ricorso in appello. Tuttavia, tale decisione potrebbe prolungare ulteriormente i tempi per coprire il posto vacante, trovando, alla fine del percorso giudiziario, un’ulteriore conferma nella sentenza già emessa dal giudice.”

“Chiederemo alla Regione, tramite un'interrogazione, di spiegare ai cittadini e ai sanitari toscani questa spiacevole vicenda, rispetto alla quale comprendiamo perfettamente le ragioni espresse in giudizio dal giudice, ma non quelle della Asl Toscana sud est - afferma Galletti - Tali contenziosi vanno evitati perché rischiano di spingere i professionisti altamente qualificati del nostro sistema sanitario a cercare lavoro in altre regioni, anche quando hanno le caratteristiche ideali per ricoprire il posto. Come nel caso del ricorrente, il dottor Stefano Tamburro, che ha recentemente ottenuto l’incarico di direttore di ginecologia nella struttura complessa dell’Asl di Imola".