Politica

Congresso Pd anticipato, lui ci sarà, da candidato

Il governatore Rossi commenta così la proposta del premier Renzi propone di anticipare il congresso nazionale: "Il partito non è più monolitico"

Enrico Rossi

Durante l'ultima riunione della segreteria nazionale, il presidente del consiglio e segretario Matteo Renzi ha dichiarato che il Partito democratico aprirà la stagione congressuale subito dopo il referendum costituzionale del prossimo ottobre, quindi in anticipo rispetto alla scadenza naturale del 2018.

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che da mesi ha annunciato l'intenzione di candidarsi alla segreteria nazionale al prossimo congresso, non cambierà il suo programma in caso di congresso anticipato.

"Al prossimo congresso ci saranno vari candidati, non solo Roberto Speranza - ha detto Rossi - Sicuramente ci sarà la mia candidatura se raggiungerò le firme necessarie e penso che le troverò. Il partito non è più monolitico e io sono ancora dell'idea che, se si sta dentro un partito, si dice lealmente la nostra e si dà battaglia politica ma poi, alla fine, si vota con la maggioranza e si lavora perchè il partito acquisti consensi".

Per quanto riguarda il doppio ruolo svolto da Renzi come capo del governo e segretario nazionale del Pd, Rossi ha liquidato il problema dicendo: "Non mi sembra questo il punto. Questo non l'ha inventato Renzi, è nato ai tempi di Veltroni".

Per quanto riguarda invece la campagna referendaria, il governatore ha commentato su Facebook  "Accuse e ingiurie. Si comincia male. Invece c'è bisogno di una discussione seria, di un Pd capace di ascoltare chi solleva obiezioni e critiche, di farsi carico di esse e dare risposte. Io mi impegnerò per il s'".