Attualità

Crollo consumi, toscani i più scoraggiati d'Italia

In Toscana il risultato peggiore a livello nazionale dopo i mesi di restrizioni. Ristorazione e abbigliamento crollati del 48,8 per cento sul 2019

Che i consumi fossero crollati durante i mesi di restrizioni anti-Covid era ormai noto ma non che la Toscana fosse la regione in cui il tonfo è stato peggiore in Italia. Lo dicono i dati elaborati dall'Osservatorio Confimprese-Ey che stima per la Toscana un crollo del 48,8 per cento nei primi cinque mesi del 2019 a fronte di un -46 per cento riscontrato a livello nazionale. 

A soffrire di più sono stati la ristorazione e l'abbigliamento, anche per effetto delle chiusure dei negozi e dei centri commerciali e tuttora stentano a decollare di nuovo anche per l'effetto dell'assenza dei turisti, soprattutto stranieri, in particolare nelle città d'arte (ma anche di chi prima andava in ufficio e ora lavora in smartworking): la maglia nera a livello regionale spetta, non a caso, a Firenze dove i consumi sono addirittura più che dimezzati sprofondando a -50,4 per cento

Se il cosiddetto "non food", cioè il non alimentare, ha retto meglio il colpo (scendendo comunque a -40 per cento) è stato, secondo la ricerca, per l'apertura anticipata di alcuni settori merceologici e per effetto del commercio online che, invece, nei mesi di 'lockdown' ha registrato un aumento del 110 per cento nei primi cinque mesi dell'anno a livello nazionale. 

Accodata alla Toscana, per crollo dei consumi, c'è la Lombardia, una delle regioni dove il Covid ha picchiato più duro, che segna un -48,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.