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Coprifuoco anti movida, chiusure decise da sindaci e prefetti

La precisazione del Viminale dopo le proteste dei sindaci che saranno invece supportati per le chiusure dai comitati provinciali di ordine pubblico

Primi cittadini in rivolta contro il nuovo Dpcm. Nel nuovo decreto era contenuta la possibilità da parte dei sindaci a disporre la chiusura dopo le ore 21 di luoghi a rischio assembramento, strade e piazze della movida. Tra le obiezioni mosse dai sindaci l'impossibilità di vigilare ma poi nel testo definitivo è stato tolto dall'art.1 la parte che faceva riferimento ai sindaci.

Poi è arrivata la precisazione del Viminale: "Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze", ha detto il Sottosegretario all'Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati.

A proposito della polemiche sollevate dai sindaci e dal presidente dell'Anci, che ha accusato il governo di scaricabarile, è intervenuto il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia: "No, non è così, il governo non scarica sui sindaci le responsabilità, la norma che chiamava espressamente in causa i sindaci è stata smussata ma in ogni città se c'è un luogo da chiudere lo decide il sindaco, i sindaci sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima".