Cronaca

Appalti Estar, tre arresti per corruzione

Nei guai un dirigente regionale e due professionisti fiorentini. L'inchiesta della procura ruota intorno a un appalto per l'acquisto di magazzino

E' finito agli arresti domiciliari per corruzione Roberto Borchi, funzionario pubblico regionale dell'Estar, la centrale acquisti delle Asl toscane. Ai domiciliari anche due architetti fiorentini di sua fiducia, Ranieri Nidi e Fabio Cenni. I provvedimenti cautelari sono scattati nell'ambito di un'inchiesta su un bando pubblico bandito - proprio dall'Estar e di cui Borchi era responsabile unico - per l'acquisto di un immobile da adibire a magazzino di farmaci e presidi sanitari delle Asl Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. Importo: 17 milioni di euro.

In pratica il funzionario pubblico e i due professionisti sono accusati di aver indotto i titolari della società venditrice dell'immobile, la Difin spa, a dare o promettere utilità in cambio dell'acquisto dell'edificio da parte dell'Estar.

Entrando nei dettagli, Borchi avrebbe indotto l’amministratore della società Difin ad assegnare l’incarico di progettazione e direzione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio a un ingegnere, S.V. le sue iniziali, indagato per i medesimi reati, per un compenso di 250mila euro; denaro che poi sarebbe stato girato in parte a Borchi attraverso gli incarichi di progettazione commissionati a Nidi e Cenni. 

Sempre l'amministratore della Difin avrebbe affidato su richiesta di Borchi i successivi lavori di ristrutturazione e pulizia dello stesso immobile, per un importo di 5 milioni di euro, alla società Gruppo Sei Srl, anche questa riconducibile a Borchi. L'appalto peraltro poi non fu eseguito dal Gruppo Sei Srl per non aver prestato garanzie tali da essere ritenuta affidabile dall’istituto di credito che doveva finanziare le spese per l’esecuzione dei lavori.

La Guardia di Finanza ha inoltre contestato al funzionario dell'Estar di aver applicato lo stesso sistema nell'ambito di altre tre gare pubbliche per l’affidamento dei lavori di ripristino del tetto della palazzina 14 di San Salvi, danneggiata da un evento atmosferico, per l’impianto di condizionamento della stessa palazzina e per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’impianto antincendio ad idranti del nuovo Mav di Calenzano, per un importo complessivo di 500mila euro. 

Anche in questo l'accusa è aver indotto il legale rappresentante della ditta aggiudicataria di tutti i lavori, la Elettrica C. & C. Sas, ad affidare incarichi a Ranieri Nidi e alla Sic, una società di servizi per l'ingegneria, e alcuni interventi in subappalto non autorizzato alla Sc Servizi Climatizzazione Srl, società legata al Borchi, e alla Germana costruzioni.