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Covid, anche chi è aperto fa fatica a incassare

Con il lockdown le imprese anche in Toscana lamentano l'allungamento a dismisura dei tempi di pagamento. Una su due in Italia a corto di liquidità

Gli ormai quasi due mesi di chiusura forzata per le misure di contenimento del Covid-19 stanno avendo pesanti ripercussioni anche sulle imprese che hanno continuato a lavorare. Il dato emerge da un'analisi della Cgiia di Mestre condotta a livello nazionale ed è confermato anche dalle indagini condotte sul territorio toscano. A denunciare seri problemi di liquidità sono, ad esempio, le 213 imprese che hanno risposto al questionario proposto dalla Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno riferito al periodo di emergenza sanitaria. 

Quello che emerge è che un'impresa su due segnala l'allungamento a dismisura dei tempi di pagamento da parte dei committenti. Si tratta, per lo più, di autotrasportatori, produttori di imballaggi e parte delle imprese metalmeccaniche che hanno continuato a lavorare. A rischio, questa la conclusione, c'è la tenuta finanziaria di un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese, quello sostanzialmente che caratterizza la Toscana e che infatti lamenta gravi difficoltà e scalpita per ottenere dal Governo le informazioni sulla sospirata Fase 2 dell'emergenza (che comunque, da quanto trapela, non potrà ovviamente essere del tutto scevra da restrizioni). 

Le imprese del campione che ha partecipato al questionario della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, intanto, chiedono di rendere meno complicato il percorso per l'accesso al credito: una richiesta che certo non è nuova ma che dopo un periodo così lungo di chiusure diventa un grido d'allarme.