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Covid, attesa ancora una lunga scia di morti

Nuovo report di Ars Toscana: da settembre il 10% dei positivi emersi ha toccato gli over 80, più vulnerabili al virus. Ma calano nuovi casi e ricoveri

Gli operatori della centrale di tracciamento

I numeri della Toscana che sperava di passare in zona gialla e che invece, almeno fino al 20 Dicembre, resterà arancione mostrano una tendenza positiva sul fronte dei nuovi casi e dei ricoveri, in particolare nei reparti ordinari degli ospedali ma ancora, secondo il nuovo report dell'Ars Toscana, non consentono di abbassare la guardia. 

Se da un lato, infatti, la percentuale di nuovi positivi tra le persone testate è scesa al 20% nell’ultima settimana in Toscana dopo aver raggiunto il picco del 29% un mese fa, a destare preoccupazione è il numero dei decessi. Sebbene, infatti, si noti una decrescita nei decessi medi settimanali, il numero dei morti in termini assoluti "rappresenta ancora un punto dolente", si legge nel report. Questo lascia presupporre, sempre secondo l'Ars, che "sarà ancora lunga la striscia dei decessi". A influire, sotto questo aspetto, è l'età dei pazienti contagiati: circa il 10% dei nuovi positivi da settembre riguarda la popolazione sopra gli 80 anni, maggiormente interessata da patologie croniche e quindi più soggette a essere colpite con più forza dal virus. 

Nel frattempo, comunque, il report rileva che la maggiore organizzazione del tracciamento "attraverso l’implementazione delle centrali, parallelamente alle restrizioni di movimento", ha portato la Toscana a sperimentare tra le maggiori riduzioni dei tassi di positività in Italia. Fatto che, secondo l'Ars, permette di programmare meglio le campagne per intercettare i positivi, in particolare tra i contatti di caso e nei luoghi che più facilmente diventano sede di focolaio come le RSA. 

Sul fronte dei ricoveri, "si apprezza decisamente la diminuzione del numero dei ricoverati: le terapie intensive molto più lentamente, visti i tempi di degenza mediamente più lunghi, mentre è più sensibile la diminuzione riscontrata per i ricoverati totali in area Covid". 

Resta comunque fermo, per l'Ars, che ancora i numeri non consentono di abbassare la guardia "anche in considerazione della prossima riapertura in presenza delle scuole secondarie superiori, a gennaio".