Tra i risultati del rapporto dell'Ars (l'Agenzia Regionale di Sanità della Toscana) sull'evoluzione dell'epidemia di Coronavirus, ce n'è uno che riguarda la cosiddetta comorbidità, un termine diventato drammaticamente familiare nel corso degli ultimi due mesi perché legato, in molti casi, ai decessi dei pazienti contagiati dal Covid: si tratta, infatti, della presenza contemporanea di più patologie diverse in uno stesso individuo che, nel caso specifico, aumenta il rischio di contrarre il virus.
L'Ars ha quantificato questo rischio accertando che i pazienti toscani affetti da ipertensione, dislipidemia, diabete e cardiopatia ischemica hanno un rischio di contrarre il virus rispettivamente 33, 29, 9 e 8 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Il dato è, di conseguenza, un'indicazione chiara di quali siano le fasce di popolazione da mettere maggiormente al riparo dal rischio di contagio.
Proprio la comorbidità, spiega ancora l'Ars, ha un impatto molto rilevante sulla mortalità legata al Covid. Relativamente alla popolazione toscana, emerge che le donne muoiono di meno, che sotto i 50 anni il tasso di mortalità è basso ma che si innalza in modo esponenziale negli anziani, in particolare sopra i 75 anni.