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Covid, altri 40 infettati fra i bambini e i ragazzi toscani

In una settimana i contagiati dal virus da zero a 19 anni sono passati da 202 a 242. Tutto quello che si sa, finora, sul Covid nei bambini

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Istituto superiore di sanità, fino al 23 Aprile scorso i bambini e i ragazzi contagiati dal virus in Toscana dall'inizio dell'emergenza erano complessivamente 242 su un totale di 7.569 casi positivi, di cui 91 di età compresa fra zero e 9 anni e 151 da 10 a 19 anni. 

In una settimana quindi ne sono stati registrati 40 in più sul territorio regionale (vedi qui sotto l'articolo collegato). Le percentuali di pazienti pediatrici o molto giovani sul totale dei positivi toscani sono rimaste più o meno invariate (1,2% per i bambini da zero a 9 anni e 2% per i ragazzi da 10 a 19), si avvicinano molto a quelle del Veneto (rispettivamente 1% e 1,8) ma sono più alte di quelle dell'Emilia Romagna (0,7 e 1,4).

Ma cosa si sa delle conseguenze del Covid sui bambini? Non molto purtroppo. Mentre vi sono diversi studi sull’infezione SarsCov2 nella popolazione adulta, i dati disponibili sui bambini sono pochi. 

Sul sito dell'Agenzia regionale sanità abbiamo trovato comunque alcune informazioni, frutto della revisione sistematica di 815 articoli scientifici pubblicata su Jama Pediatrics, con informazioni relative a un totale di 1.065 pazienti con infezione confermata da tampone rinofaringeo, di cui 444 con meno di 10 anni e 553 di età compresa tra 10 e 19. Tutti gli articoli, tranne uno incentrato su un caso clinico di Singapore, si riferiscono a casi cinesi.

Quali sono le conclusioni?

A parte quanto riportato dall'Ars Toscana, nei giorni scorsi alcune testate italiane hanno pubblicato la notizia di un notevole incremento dei casi di vasculite, una grave infiammazione dei vasi sanguigni, nei bambini residenti in zone ad altissima diffusione del Covid come il Bergamasco, in Lombardia. Il quadro clinico di questi casi ricorderebbe molto quello di una rara patologia, la sindrome di Kawasaki. Alcuni studiosi stanno quindi lavorando intorno all'ipotesi che possa esistere un collegamento fra questa sindrome e l'infezione prodotta dal Covid. Il sistema di monitoraggio pediatrico in Italia si è quindi attivato per la raccolta dei dati e di tutte le informazioni necessarie a tenere sotto controllo controllo la situazione.