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Covid, la cura del semaforo fa bene alla Toscana

L'Agenzia regionale di sanità ha analizzato l'andamento dell'epidemia in Toscana durante gli ultimi passaggi dalla zona rossa ad arancione

La Toscana torna in zona gialla da oggi, 20 Dicembre, dopo avere trascorso 21 giorni in zona rossa e 14 giorni in zona arancione. Tra le regioni italiane si presenta alla settimana di Natale con un indice Rt di 0,68 in controtendenza con lo 0,86 nazionale, con il tracciamento al 100 per cento e con una minore pressione sugli ospedali locali.

Secondo i dati dell'Agenzia regionale della sanità il "semaforo" avrebbe giovato particolarmente alla Toscana i cui dati sono in controtendenza rispetto al dato nazionale "Rispetto alla situazione di continua decrescita dell’Rt nazionale delle ultime settimane, l'ultimo report mostra una inversione di tendenza con l’Rt che passa da 0,82 a 0,86, e in 3 Regioni (Veneto, Lazio e Lombardia) torna significativamente sopra l’1. Per la Toscana, invece, sia l’Rt che l’incidenza di nuovi casi mostrano una ulteriore diminuzione".

La situazione in Toscana "L’Rt scende ancora e si assesta su un valore di 0,68 e l’incidenza 14 giorni passa a 221 per 100.000 abitanti rispetto a 310 per 100.000 della scorsa rilevazione".

Inoltre "Riprende in Toscana il trend in diminuzione anche della percentuale di casi positivi su tamponi effettuati (esclusi i re-testing sugli stessi soggetti), dopo una leggera frenata della scorsa settimana. Questo indicatore per la Toscana si assesta su un valore del 12 per cento, rispetto ad una media nazionale del 17 per cento. E’ ormai praticamente al 100 per cento la capacità di tracciamento, ovvero la percentuale di casi per i quali è stata effettuata un’indagine epidemiologica; la media nazionale è del 91 per cento".

E infine "Si allenta lentamente ma progressivamente la pressione sugli ospedali: la percentuale di occupazione di posti letto in terapia intensiva scende al 37 per cento, un valore sempre più vicino alla soglia critica del 30 per cento; mentre scende al 27 per cento l’occupazione in area medica con la media nazionale ferma al 41 per cento".