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Covid, persi 1,5 milioni di turisti in Toscana

Conto salatissimo: 8 milioni di pernottamenti volatilizzati e quasi l’1 per cento delle strutture ricettive chiuse. Allarme di Confesercenti

Il Covid presenta il conto che, già solo dopo cinque mesi, si presenta salatissimo: le stime di Confesercenti, infatti, parlano per la Toscana di un milione e mezzo di turisti in meno per un ammontare di 8 milioni di pernottamenti cancellati, il 17 per cento delle presenze totali rilevate l’anno scorso. 

Un quadro desolante per l’associazione di categoria che si protrarrà anche nei mesi estivi quando il mercato, è cosa ormai conclamata, si affiderà esclusivamente alla domanda interna, essendo praticamente spariti gli stranieri: l’estime parlano di-43,8 per cento di presenze straniere e di -8,4 per cento di italiani. Il comparto alberghiero è quello che soffre di più (-31,2 per cento) ma anche quello extraalberghiero non sta bene (-23 per cento) con lka conseguenza che oltre 1.600 strutture, l’11,3 per cento, resterà chiuso. Lo 0,7 per cento, poi, ha deciso che chiuderà definitivamente i battenti.

L’indagine di Confersercenti, che si basa su informazioni fornite da un campione di 560 imprenditori della ricettività, prendono in considerazione anche i problemi per l’occupazione: sono infatti 9.000 gli addetti, fissi e stagionali, senza lavoro, solo in parte coperti dalle misure adottate dal Governo.

I comparti che soffrono di più sono la montagna, peraltro in certe zone flagellata anche dal maltempo di inizio Giugno come all’Abetone, e le città d’arte dove le scelte di chiusura durante la stagione estiva si attestano rispettivamente al 20,8 per cento e al 15,7 per cento.

Da qui le considerazioni del presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi: “In un quadro così complesso e preoccupante, l’annuncio di una ipotesi di decontribuzione da parte del ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini per sostenere il settore del turismo, di una decontribuzione per un arco limitato di tempo per rilanciare il lavoro e la riapertura delle attività ricettive non può che trovarci d’accordo. Sulla questione bonus vacanze è indispensabile favorire un maggiore snellimento delle procedure di accesso all’incentivo da spendere in alberghi, B&B, agriturismi, villaggi turistici e campeggi”.