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Ok al taglio del bosco, respirano 13.000 imprese

La manutenzione forestale inserita dall'ultimo decreto anti-Covid tra la attività che possono riprendere. In Toscana il settore conta 40.000 addetti

Il via libera alla silvicoltura tra le attività che possono riprendere inserite nell'ultimo decreto del presidente del Consiglio che ha procrastinato al 3 maggio le misure restrittive anti-Covid, è stato accolto in Toscana con sollievo dalle associazioni di categoria come Coldiretti che nei giorni scorsi avevano fatto pressione per far ripartire, con tutte le misure di sicurezza, le attività. 

Per Coldiretti "la decisione è vitale per l'ambiente e l'economia stessa della nosra regione che vede oltre 1 milione e 200mil ettari occupati dal bosco, con un numero di imprese che sfiora le 13.000 unità e 40.000 addetti". 

L'inserimento della manutenzione dei boschi tra le attività ritenute essenziali, poi, è ritenuta importante anche per prevenire gli incendi che già nei giorni scorsi, con l'innalzarsi delle temperature, sono iniziati in diversi punti della regione. 

Sull'ultimo decreto del presidente del Consiglio è intervenuto anche l'assessore regionale all'agricoltura e alle foreste Marco Remaschi: "Sono certo che dopo il personale impegno che ho preso con tutti gli attori della filiera bosco-legno chiedendo al Governo l’inserimento del codice ATECO 02, ogni singolo operatore lavorerà con coscienza e nel rispetto delle regole, nella consapevolezza che la selvicoltura garantisce una corretta gestione del territorio ed è fondamentale per l’approvvigionamento di numerose filiere necessarie all’economia di molte aree rurali", ha detto Remaschi,