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La Toscana non ci sta a rimanere arancione

Sabato nero per il no al passaggio in zona gialla. Il presidente Giani ha chiesto di rivedere i dati a inizio settimana. Commercio sul piede di guerra

E' stato un sabato decisamente nero in Toscana che fino all'ultimo, ieri sera, ha sperato di poter risalire la scala dei colori tornando gialla in anticipo rispetto a quanto stabilito dalle regole che prevedono la permanenza di due settimane in arancione per le regioni che sono state rosse. Invece il colore è rimasto arancione, nonostante i dati in miglioramento sul fronte dei contagi (oggi sono stati 574): pesano però ancora, sebbene la progressiva diminuzione, i ricoveri, i focolai nelle strutture come le Rsa e i morti che per l'Ars sono destinati a rimanere molti da qui a gennaio (vedi articoli collegati).

A battere un segnale con il Governo, stamattina, è stato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha rivolto un appello in diretta Facebook al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo che "la cabina di regia si possa riunire non una volta a settimana ma nella prossima settimana possa riunirsi anche nei suoi primi giorni, il lunedì o il martedì". Richiesta che corre sul filo dei cavilli visto che il Dpcm stabilisce che la cabina di regia si possa riunire "almeno" una volta alla settimana non escludendo, quindi, più riunioni. Questo sul piano politico: su quello pratico, già dal pomeriggio i tecnici della Regione si sono confrontati con quelli dell'Iss e il confronto, ha detto Giani nel pomeriggio, "si svilupperà fino a lunedì perché io voglio che a tutte le cose che loro ci dicono, noi possiamo replicare". 

Intanto, però, le categorie economiche scalpitano. Duro il commento di Confcommercio che, per voce del presidente Franco Marinoni, ha detto: "Non ci sentiamo rappresentati da queste istituzioni. Quelle nazionali, che non tengono conto delle nostre ragioni, e quelle locali, incapaci di farle valere. Quando si mischia incompetenza, incapacità ed inadeguatezza al ruolo tutto è possibile, anche questo schiaffo. Non a noi ma alla Toscana nel suo complesso...”

Sul fronte della ristorazione, altro settore fermo al palo con il turismo e che sperava in una boccata d'aria prima di Natale, è Cna a denunciare la situazione drammatica di "20mila aziende che speravano di poter riaprire e invece non potranno farlo e di quasi 150mila lavoratori, tra indotto e diretti, che vedono seriamente a rischio il mantenimento del loro posto di lavoro".

Insomma, la speranza di tornare gialla prima del 20 Dicembre la Toscana non l'abbandona ma di certo questo non avverrà almeno prima della metà della prossima settimana: un altro fine settimana, quindi, passerà.