Attualità

Il cemento in Toscana ha l'età del ponte Morandi

Ponti, viadotti ma anche i condomini avrebbero bisogno di manutenzione costante che non c'è. L'allarme lanciato dagli ingegneri

Le caldaie si revisionano periodicamente, le auto pure ma la stabilità degli edifici, che siano ponti o i condomini in cui abitiamo no. Lo dice l'Ordine degli Ingegneri di Firenze che denuncia la mancanza di regole sulla manutenzione delle costruzioni, soprattutto quelle in cemento armato che in Toscana risalgono per lo più agli anni '60, l'epoca del ponte Morandi di Genova il cui crollo è costato la vita a 43 persone e su cui la procura ha aperto un'inchiesta per attentato alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Una possibile soluzione? L'adozione del fascicolo del fabbricato con tutta la documentazione utile sulla storia dell'edificio e che permetterebbe di intervenire in modo consapevole in caso di lavori. "Noi lo chiediamo da almeno dieci anni - ha detto il vicepresidente dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze Piero Caliterna intervistato da Toscanamedia QuiNews - per ora però non esiste"

Dopo la tragedia di Genova anche in Toscana nel mirino sono finiti ponti e viadotti. A Firenzeil ponte Vespucci progettato dallo stesso Morandi per esempio. Ma il problema dicono gli ingegneri non è tanto l'epoca o il materiale usato che all'epoca era il migliore quanto la mancanza di manutenzione costante. E' lì che sta il potenziale pericolo.

E i nuovi materiali? Bene utilizzarli ma anche a quelli e al loro deperimento, dicono gli ingegneri, è necessrio prestare attenzione.