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Da gennaio biglietti dei treni più costosi

L'aumento è stato deciso dalla giunta regionale per non perdere il premio governativo e quindi evitare ritocchi più consistenti fra qualche mese

"La legge nazionale che regola la ripartizione tra le Regioni del Fondo nazionale dei trasporti impone un rapporto ben preciso tra ricavi e costi, ovvero da una parte i biglietti e gli abbonamenti venduti e dall'altra i soldi spesi per far viaggiare i treni - ha spiegato l'assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli - Se il rapporto salta, salta anche il premio che il governo ha destinato a chi razionalizza e rende più efficienti i servizi: per la Toscana si tratta di  42 milioni di euro che avrebbero potuto ridursi a 17 . 

"E con 25 milioni di euro in meno - prosegue l'assessore - il ritocco ai biglietti, per mantenere le corse oggi garantite, avrebbe dovuto essere molto più elevato".

Era dal 2012 che la Regione non metteva mano alla tariffe ferroviarie. Per quattro anni biglietti e abbonamenti si sono adeguati solo all'inflazione programmata, un meccanismo indipendente dalle scelte della Regione che avrebbe comunque aumentato in automatico dell'1 per cento il costo dei biglietti a partire da giugno.

L'aumento delle tariffe deciso oggi dalla giunta Rossi entrerà in vigore da gennaio e sarà mediamente del 3 per cento. 

Per i pendolari l'incremento sarà comunque più contenuto: l'1,89 per cento medio per gli abbonamenti in fascia agevolata Isee, già scontati dal 20 per cento, e l'1,96 per cento per tutti gli altri, con i dovuti arrotondamenti.

Qualche esempio: un biglietto tra 50 e 60 chilometri passerà da 5,9 a 6,1 euro, 20 centesimi in più. Un abbonamento mensile per la stessa distanza costerà da gennaio 83 euro contro gli attuali 81,5.