Attualità

Palazzo Vecchio, primo passo verso le nozze gay

Il consiglio comunale ha approvato una mozione di Sel che impegna la Giunta a riconoscere le unioni omosessuali celebrate all'estero. Si spacca il Pd

E' andato tutto come previsto alla vigilia. Con 21 voti favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti, il Consiglio comunale ha approvato una mozione presentata dal gruppo di Sel, che impegna politicamente la Giunta Nardella a trascrivere sul registro di Palazzo Vecchio i matrimoni omosessuali celebrati all'estero. Impegna "politicamente", il che significa che l'ultima parola spetta comunque alla squadra guidata dal sindaco di Firenze, che al momento del voto ha preferito lasciare l'aula.

Una scelta quest'ultima condivisa anche dalla presidente del Consiglio, l'esponente del Pd Caterina Biti e dal consigliere Fratini, sempre del Pd che ha sottolineato il suo essere "non favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso". Una posizione che era già emersa nei giorni scorsi in occasione del voto in commissione Affari Generali, quando la mozione Grassi era passata, ma due componenti del Pd si erano astenuti, mentre Fratini aveva votato a sfavore.

Per il resto i voti a favore sono arrivati da 14 consiglieri Democratici, 3 della coalizione Sel-Prc, 3 dalle esponenti del M5S e uno da Cristina Scaletti; astenuti 3 esponenti del Pd (tra cui il capogruppo Angelo Bassi), mentre hanno votato contro tre consiglieri di Forza talia e Torselli di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale.

Su proposta del Pd è stato approvato con 30 voti su 31 anche un ordine del giorno collegato alla mozione, con cui si invita il parlamento a legiferare sulle unioni civili, in modo da scongiurare lo scontro tra il Viminale, i prefetti e alcuni sindaci che nei giorni scorsi aveva creato tanti problemi anche in Toscana, come ha ricordato lo stesso Nardella pochi minuti prima del voto sulla mozione Grassi: "questa mozione non produce effetti diretti - ha spiegato il sindaco - in Toscana la corte d'Appello ha annullato l'unica pronuncia su un caso, a Grosseto". Proprio questo secondo Nardella, che ha comunque assicurato che terrà conto dell'indirizzo politico espresso dal voto sulla mozione "conferma che la materia è complessa e serve un'accelerazione del Parlamento sulla realizzazione di una norma di cui l'Italia ha bisogno".

"Non ho ancora capito se Nardella mai trascriverà i matrimoni contratti all'estero - ha commentato dopo il voto il consigliere Tommaso Grassi - ma che può fare il Comune per spingere Governo e Parlamento a fare una benedetta legge sulle unioni civili? Solo la trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero, che è un atto politico".

Di tutt'altro tenore il commento arrivato da Fratelli d'Italia: "Trascrivere nel registro dei matrimoni le unioni gay sancite all'estero - ha detto il consigliere Francesco Torselli - significa equiparare queste ultime ai matrimoni e quindi spianare la strada alla possibilità anche per i gay di procedere con l'adozione di figli. E questo per noi resta inaccettabile".

Al momento del voto, nel salone dei Dugento di Palazzo Vecchio erano presenti anche una ventina di esponenti dell'associazione Ireos, che si occupa di progetti culturali e di tutela dei diritti di gay e lesbiche. Tutti con un triangolo rosa al petto, proprio come quello che contraddistingueva gli omosessuali nei campi di concentramento nazisti. Un simbolo indossato per l'occasione anche dal consigliere regionale di Sel, Mauro Romanelli.