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Dieci milioni di voucher venduti in Toscana

Allarme della Cgil che denuncia un'impennata del 29 per cento nel ricorso al metodo di pagamento a fronte del crollo di assunzioni

E' ancora piena guerra sui voucher per il pagamento delle prestazioni lavorative. A sparare un nuovo colpo è la Cgil Toscana che, sulla base dei dati dell'Osservatorio del Precariato dell'Inps, segnala che i voucher venduti in Toscana nei primi 11 mesi del 2016 sono stati 9.563.565. Rispetto allo stesso periodo del 2015, spiega il sindacato, si tratta di un incremento pari al 29,4 per cento. 

Dati che, spiega ancora la Cgil, piazzano la Toscana sul podio delle regioni che hanno registrato l'incremento maggiore, subito dopo la Campania e la Sicilia. 

L'altra faccia della medaglia, denuncia il sindacato, è che sempre nel periodo tra gennaio e novembre 2016 le assunzioni a tempo indeterminato in Toscana sono state di molto inferiori alle cessazioni: il rapporto è di 75.931 a 102.400. E anche le trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti a termine e di apprendistato sono diminuite nel complesso del 28,7 per cento su base annua.

“Ho letto qualche dichiarazione entusiasta del fatto che nel periodo gennaio novembre 2016 i voucher sono cresciuti meno di prima, sono contenta anche io, ma vorrei sommessamente far notare che sono cresciuti del 23,9 per cento a livello nazionale e di più in Toscana". ha detto Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana. "Sempre l'Inps - ha poi aggiunto Angelini - ci dice che nello stesso periodo in cui sono esplosi voucher sono diminuite sia le assunzioni a termine che quelle stagionali, cos'altro dovremmo aspettare per convincerci tutti che sono uno strumento malato e che vanno cancellati”.