Monitor Consiglio

Dissalatore sulla costa toscana se non vogliamo affrontare altre emergenze

“Non bastano gli invasi ed i bacini di accumulo: negli ultimi venti anni abbiamo avuto cinque crisi idriche, e ogni volta la Regione si è ripromessa di agire con interventi risolutivi."

Elena Meini e Marco Landi

"Ma la situazione attuale, con la recente dichiarazione dello stato di emergenza, ci dice che non è andata così. La Regione prenda atto che è necessario qualcosa di più del piano laghetti: serve un impianto di dissalazione di ultima generazione in grado di garantire l’approvvigionamento di acqua a tutta la Toscana”

Così i Consiglieri regionali della Lega Elena Meini e Marco Landi, annunciando la presentazione di una mozione che impegna la Giunta regionale ad avviare l’iter per realizzare un impianto di desalinizzazione delle acque marine.

“Dalla Valle del Serchio alla Maremma, dalle colline del Chianti al litorale tra Pisa e Livorno, per finire con la laguna di Orbetello. Sono tante le aree della Toscana alle prese con le conseguenze della siccità. Le alte temperature e le scarsissime precipitazioni stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura toscana, compromettendo i raccolti, con danni enormi a una filiera che rappresenta parte significativa dell’economia e dell’immagine della nostra Regione. Se non vogliamo ritrovarci a discutere degli stessi problemi tra quattro o cinque anni serve agire, collocando in modo adeguato un impianto moderno e rispettoso dell’ambiente, a terra e in mare, a partire dallo sversamento della salamoia a distanza dalla costa e dagli scarichi del processo di dissalazione”, proseguono i consiglieri leghisti, rivendicando il ruolo di opposizione costruttiva e senza pregiudizi.

“A chi, dalle comode stanze del capoluogo regionale, accusa chi si oppone al rigassificatore di Piombino di essere il partito del No rispondiamo con una proposta concreta, di prospettiva ed in grado di conciliare tutela dell’ambiente ed economia. Siamo il partito del No alle imposizioni nazionali, del No agli impianti progettati senza tenere conto degli impatti sull’ecosistema e sul tessuto economico e sociale, del no alle soluzioni prese solo di fronte alle emergenze. L’innalzamento delle temperature e la diminuzione delle piogge sono fenomeni noti e che dureranno nel tempo: agiamo ora se non vogliamo ritrovarci tra qualche anno a ragionare di crisi idrica”.