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Doccia fredda sui congressi messi al palo dal Dpcm

Gli operatori toscani del settore in rivolta contro la norma che li consente solo in modalità online. In presenza solo fiere ed eventi internazionali

Il nuovo decreto anti-Covid varato domenica dal Governo è piombato come una doccia gelata sul settore dei congressi che in Toscana, già dalla fine del "lockdown" a maggio, sperava nell'autunno per riprendersi dalla botta dello stop imposto durante la prima fase dell'emergenza sanitaria. E invece è arrivata la norma che impone lo svolgimento in presenza solo delle fiere di carattere internazionale mentre i congressi e convegni possono essere svolti solo in modalità online. Il tutto per evitare occasioni di contatto potenziali veicoli di contagio. 

Dopo il varo del decreto, sono arrivate subito le repliche dalle categorie del commercio, dell'industria e anche del turismo, cioè di tutti i settori direttamente coinvolti dalla decisione.

Lo stop, ha detto Carlotta Ferrari, direttrice del Firenze Convention Bureau "è una doccia fredda perché è assolutamente inaspettato, rispetto anche a quanto avevamo precedentemente discusso con il Mibact". Da qui la richiesta di un incontro con il governo:  "E' indispensabile - sostiene - che il governo si sieda con i rappresentanti di questa industria che da tempo mandano appelli accorati, l'ultimo in ordine cronologico stamani da Federcongressi&eventi, e che vengano trovate nel frattempo soluzioni immediate per la tutela dei lavoratori, perché al termine della Cassa integrazione non sappiamo veramente come fare, e a sostegno delle imprese".

L'obiezione principale che arriva dalle categorie direttamente toccate dalla nuova stretta è che fiere e convegni "sono l'unico settore dove vi è un'applicazione strettissima dei protocolli di sicurezza", mentre "sono stati tenuti aperti ristoranti, pub, palestre, addirittura le sale bingo, e vengono ammesse le fiere che comunque implicano una una maggiore circolazione delle persone, con minore controllo del distanziamento".

C'è poi anche un altro margine di incertezza perché "non è chiara la tipologia di eventi che viene ricompresa nella definizione più ampia di convegni e congressi - ha aggiunto Ferrari-  quindi noi non sappiamo neppure quali pochi eventi sono ammessi".