Attualità

Donzelli porta a scuola la mostra della discordia

Ma alcuni genitori lo hanno accusato di strumentalizzare la scelta del consiglio di interclasse di annullare le visite scolastiche a Bellezza Divina

Non si placa l'indignazione, da più parti del mondo politico toscano, sulla decisione della scuola elementare Matteotti di non portare gli alunni in visita alla mostra "Bellezza divina" allestita a Palazzo Strozzi, ritenendola potenzialmente lesiva della sensibilità delle famiglie non cattoliche.

Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, ha deciso di fare una lezione di storia dell'arteproprio davanti ai cancelli della scuola fiorentina, esponendo grandi riproduzioni dei quadri in mostra, tra cui la "Passione" di Van Gogh.

"Sono qui per testimoniare l'assurdità di quello che è successo - ha spiegato Donzelli - l'arte non può essere censurata, tantomeno per ragioni ideologiche che vanno a colpire simboli che fanno parte della nostra identità culturale e storica". 

Alcuni genitori hanno contestato il presidio, spiegando di ritenere la scuola vittima di una strumentalizzazione mediatica. E, accanto al portone, un gruppo di famiglie ha appeso in mattinata un grande cartello con la scritta "Io sto con la Matteotti". "Noi ci rimettiamo, con estrema fiducia, alle scelte degli insegnanti - ha detto la mamma di uno degli alunni - Stiamo asssitendo a una bolla d'aria e i media hanno ricostruito qualcosa solo sulla mera base della lettera di un genitore. Le insegnanti hanno rilevato, dopo aver visitato la mostra, che non era adatta allo scopo didattico curato in questo momento Non siamo mai rimasti delusi dalle loro decisioni".